Come da prassi radicale, anno nuovo tessera nuova. Si riparte. Non è fare tabula rasa, ma rinnovare l’impegno, mettere nel mirino nuovi obiettivi. Per farlo al meglio, consapevolmente, bisogna però capire dove siamo. E allora proveremo a mettere a fuoco la situazione attuale dell’Associazione, partendo da una sommaria analisi delle iniziative avviate, dei successi ottenuti e di quelli non raggiunti. 

 Ovviamente, le note che esporremo non sono tutte positive: quasi che la recessione sia tanto globale da colpire anche l’Associazione e altri soggetti radicali, contiamo oggi 150 iscritti in meno (siamo 1807) e un centinaio di contribuenti in meno (sono 865) rispetto all’anno scorso. Preso atto, non senza amarezza e un po’ di doverosa preoccupazione, di questo arretramento, passiamo ad esaminare come le risorse disponibili siano state utilizzate: il calo degli strumenti comporta un impegno maggiore per il loro buon impiego. Analizzando i dati messi a disposizione, iscritti e sostenitori potranno dare un giudizio su come i loro contributi siano stati impiegati. Ci auguriamo che la nostra rendicontazione li soddisfi. In caso contrario li invitiamo a comunicarci le loro note ed osservazioni negative: sarà un contributo non solo ben accetto, ma necessario. Senza questo interscambio, questo dialogo, il nostro resterebbe un lavoro burocratico, forzatamente inadeguato e non produttivo. Non vogliamo gestire una azienda, ma canalizzare e rendere efficaci quelle che sono innanzitutto risorse umane, valori civili. In queste pagine è riportato il nostro bilancio di missione. Come se ne deduce facilmente, l’Associazione Luca Coscioni si regge totalmente (o quasi) sulle risorse provenienti dai suoi iscritti e sostenitori. Sono malati e medici, professori e studenti, parlamentari e amministratori locali, ricercatori e scienziati, ma anche semplici cittadini,che non vogliono negare la speranza al malato, le risorse alla scienza, gli strumenti di lotta alla democrazia, la laicità allo Stato. L’associazione vive in ognuno di loro, nella loro solidarietà e nel loro contributo finanziario (però anche, lo ricordiamo subito, nella loro iniziativa e nella loro capacità di attrazione all’iniziativa). Innanzitutto, dunque, l’Associazione è nei suoi iscritti. Ma è anche nelle undici “Cellule Coscioni” ufficialmente attive nell’anno 2008 (si tratta di quelle che sono riuscite ad iscrivere i 5 soci – nuovi, o confermati dall’anno precedente – necessari per la loro costituzione): Francavilla Fontana (Brindisi), Friuli Venezia Giulia, Lecco, Iniziativa Popolare Disabili Roma,Tortona e Pavia, Salerno, Milano, Sassari, Treviso, Genova, Pisa. L’Associazione è poi presente nelle Università con i 152 professori iscritti per l’anno 2008, e nella scuola grazie ai suoi “Studenti Luca Coscioni per la libertà di ricerca”, alcuni dei quali (assieme a professori iscritti o simpatizzanti) si sono incontrati a Marina di Camerota nel primo esperimento di “Scuola Estiva Luca Coscioni, seminario di liberalismo e libera ricerca”. L’Associazione può sviluppare una notevole presenza nelle istituzioni grazie alle iniziative dell'”Intergruppo Coscioni-Welby per la libertà di ricerca e l’autoderminazione” che annovera, fra la scorsa e la presente legislatura, 35 iscritti parlamentari italiani e europei; per il 2009 potrà contare sull’attività di numerosi amministratori locali, iscritti all’albo dei Consiglieri regionali, provinciali e comunali della Coscioni. Il quotidiano e complesso lavoro organizzativo e di dirigenza è reso possibile dalla collaborazione di alcune persone che ricevono un modesto (e comunque inadeguato) rimborso. Rendiamo pubblici i loro nomi e l’entità dei rispettivi rimborsi per adeguarci anche noi all’iniziativa dell'”anagrafe pubblica” promossa da Radicali Italiani. Ricevono un rimborso, attraverso i mezzi finanziari messi a disposizione dal bilancio associativo, dall’ufficio del parlamentare europeo radicale e segretario dell’Associazione, Marco Cappato, o anche – attraverso la Lista Pannella – dal contributo degli eletti radicali: Rocco Berardo (tesoriere e direttore di Agenda Coscioni), 12 mensilità di 2000 euro (ha versato per il 2008 complessivamente 1000 euro ai soggetti dell’area radicale per il 2008); Giulia Innocenzi (coordinatrice degli studenti Luca Coscioni), 12 mensilità di 300 euro (ha versato per il 2008 complessivamente 450 euro ai soggetti dell’area radicale per il 2008); Simona Nazzaro (responsabile dell’ufficio stampa e comunicazione), 12 mensilità di 600 euro, nei primi sei mesi 2008, trasformati in 800 euro successivamente (ha versato ai soggetti dell’area radicale, per il 2008, 200 euro); Carmen Sorrentino (coordinatrice del progetto “Congresso Mondiale per la libertà di ricerca”), 12 mensilità, le prime sei, di 1200 euro, le ultime sei del 2008, di 1350 euro (ha versato per il 2008 complessivamente 400 euro ai soggetti dell’area radicale per il 2008). Una volta scorsi questi dati, è opportuno chiedersi – per capire esattamente i termini della questione – come potrà l’Associazione, ma più in generale il nostro movimento, crescere, lavorare e lottare con qualche speranza di successo avendo di fronte, tra i mille avversari ed ostacoli, una formidabile “macchina” vaticana, assolutamente determinata a ridurre al nulla qualsiasi avversario, qualsiasi speranza di riforme in senso antiproibizionista. La potenza di fuoco rappresentata dalla raccolta fondi su cui si può contare oltretevere è di gran lunga superiore alla nostra o a qualsiasi altra possa essere realizzata su base volontaria si pensi all’azione di Scienza&Vita confrontata alla “Coscioni” nelle pagine successive (si veda l’enorme massa di volantini e opuscoli di pregevole e costosa stampa disseminati in ogni parrocchia, e non solo, all’epoca dei referendum sulla fecondazione assistita). Queste le nostre cifre essenziali, dalle quali ci si può giudicare. La nostra azione è in tutto trasparente: nel metodo e non solo. Abbiamo dimostrato di essere “capaci e innocenti”, con Luca Coscioni, con Piergiorgio Welby, con Giovanni Nuvoli, oggi continuiamo a lavorare assieme a Severino Mingroni, a Paolo Ravasin: “capaci” nell’immaginare e intraprendere iniziative, “innocenti” perché abbiamo saputo e voluto sempre rendere pubblico i nostri movimenti, senza tener nascosto nulla, anche in momenti e in situazioni difficili, che ci hanno esposti alle critiche degli avversari. Sono questi, in sintesi, i validi motivi per chiedere a te, amico lettore – anche per il 2009 – una (nuova) iscrizione all’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, ma anche al Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito e/o ai suoi soggetti costituenti, che articolatamente concorrono, con le loro iniziative, alla pratica e all’affermazione del diritto e della libertà nel nostro Paese e in Europa. Per la tessera annuale dell’Associazione Luca Coscioni ti chiediamo 100 euro: costa perché (ora lo sai un po’ meglio) vale.