Viale: “Sulla pillola obiezione laica” Lo sperimentatore della Ru486 non ricovererà le pazienti se non è necessario

ru486«IO DISOBBEDISCO». Nei giorni delle polemiche sull´ingresso in Italia della pillola Ru486, Silvio Viale, il ginecologo radicale, responsabile all´ospedale Sant´Anna dell´Ivg, l´interruzione volontaria di gravidanza, annuncia la sua intenzione di fare «obiezione di coscienza laica». E spiega: «Se vogliono costringerci al ricovero coatto di tre giorni devono approvare un provvedimento legislativo vincolante, altrimenti mi comporto come ho sempre fatto. E mi rivolgerò all´Ordine dei medici». 

Silvio Viale, contro tutti gli inviti ad essere cauti e attenersi alle indicazioni dell´Aifa, lei torna a dichiarazioni di guerra?

«Nessuna guerra, ma di fronte alle parole degli ultras del Vaticano, dei Sacconi e Roccella, io ribadisco che il medico, sulla base della letteratura internazionale esistente, può, in scienza e coscienza, superare le indicazioni con il consenso informato della donna».
Il direttore del Sant´Anna, Walter Arossa, fa intendere di voler evitare il caos e dice che tutto quello che sta al di fuori delle indicazioni contenute nella scheda tecnica dell´Aifa deve essere valutata dal comitato etico dell´ospedale. Lei già contesta?
«Mi sono adeguato al protocollo di Storace, mi adeguerò anche alle indicazioni dell´Aifa. Ripeto però che qualsiasi consenso informato è sempre modificabile e revocabile dal paziente in qualsiasi momento. Se la donna chiederà di essere dimessa ci devono essere ragioni mediche per trattenerla e chiamare i carabinieri. Un´ipotesi che, vista la mia esperienza, escluderei».
La presidente della Regione ha detto che ci sarà una commissione regionale e ritiene sia necessario un protocollo flessibile. Dice che in una prima fase potrebbe essere utile un ricovero di tre giorni. Non è d´accordo?
«Vorrei ricordare che non siamo al punto 0. Quando è partita la sperimentazione c´era chi sosteneva che non era affatto necessario sperimentare quello che era già stato sperimentato. Adesso mi dicono che gli esiti della sperimentazione non servono? Vuol dire che faremo il Sant´Anna Village, tre giorni di villeggiatura nei quali dovremo procurare alle donne libri, dvd e lampade abbronzanti per intrattenerle. Cominceremo così e poi ci accorgeremo che non serve affatto e le lasceremo andare a casa. Non c´è nessun Paese europeo dove questo accade».
Se dovesse passare la linea del ricovero di tre giorni, all´ospedale Sant´Anna serviranno più letti?
«Occorrerà trovare letti in ostetricia. D´altronde l´avevamo già fatto nel 2006. Prima di renderci conto che le donne stavano bene e volevano andare a casa. Comunque, dipenderà da quante interruzioni di gravidanza con Ru486 saranno decise. Durante la sperimentazione siamo arrivati a venti alla settimana. A settembre si potrebbe partire con 8-10 a settimana, un totale di circa 400 l´anno».