Unioni civili, contro chi agita il fantasma dell’utero in affitto

finocchiaro-675-630x257.jpg
Il Fatto Quotidiano
Marco Cappato

Un fantasma si aggira per il Parlamento italiano, e fa scappare tutti terrorizzati. Si chiamerebbe “gestazione per altri” o anche“maternità surrogata”. Ma non fa abbastanza paura. Per dare l’idea del mercimonio, delle donne del terzo mondo sfruttate, della carne umana venduta al bancone del negozio, molto meglio “utero in affitto”. Il fantasma è utile per azzoppare le unioni civili, fare la guerra alla possibilità che una persona possa adottare il figlio del partner omosessuale, in particolare nell’evenienza che quel figlio sia nato con la gestazione per altri.

Chi agita il fantasma si guarda bene dallo spiegare che lo sfruttamento della donna avviene proprio quando non ci sono regole e la gente è costretta ad andare all’estero. Meno che mai si fa menzione del fatto che la gestazione per altri potrebbe essere puramente solidale, magari nell’ambito della cerchia famigliare e di amicizia (ad esempio: una donna fa nascere il figlio alla sorella alla quale hanno asportato l’utero per un tumore) e prevedendo solo un rimborso spese, con limiti alla ripetibilità onde evitare che per qualcuno possa diventare una professione o un affare.

Continua a leggere direttamente sul BLOG di Marco Cappato su Il Fatto Quotidiano.