Un amaro bilancio per la sanità

mediciVolendo trarre un bilancio del primo anno (e poco più) del governo della sanità, non si può dire che sia sta lasciata un’impronta significativa per la tutela della salute pubblica. Forse perché il centro-destra è stato molto più impegnato ad imporre il proprio punto di vista su temi etici – ricordate la vicenda di Eluana Englaro? – che a definire una strategia di lungo termine per la sanità nazionale.

Ma è più probabile che l’indeterminazione sia dipesa da altri aspetti: le Regioni hanno – o dovrebbero avere – un ruolo sempre più decisionale: la crisi economica ha costretto più che altro “a far di conto": ha pesato l’assenza di un vero ministero e di un ministro della Salute (accorpata, come è noto, al Welfare): quando Ferruccio Fazio. diventerà ministro. capiremo meglio le scelte governative. Tuttavia sono avvenuti alcuni fatti. Sulla legge 40 – che regolarizza il ricorso alla fecondazione assistita – c’è stato un intervento della Corte Costituzionale che ne ha rimesso in discussione l’impianto, mettendo in crisi il lavoro dei centri. In seguito il Tribunale di Bologna ha scardinato la struttura legislativa affermando che "il divieto di diagnosi preimpianto appare irragionevole e incogruente". Ma tuttora la legge 40 costringe tantissime coppie ad andare all’estero per poter sperare di avere un figlio (la situazione è stata denunciata persino in un’inchiesta da una rivista molto filogovemativa). Anche sul "biotestamento" la maggioranza ha fatto muro, votando al Senato una legge fortemente limitativa dell’autodeterminazione dei cittadini. Nei giorni scorsi il ministro Sacconi ha voluto ribadire che idratazione e alimentazione forzate devono essere somministrate, sempre e comunque. Peccato che la sua certezza granitica (è il "canto del cigno” come responsabile della Salute?) si scontri con il parere di larga parte delle società scientifiche, secondo le quali acqua e cibo sono terapie (e infatti spesso si deve ricorrere ad un atto medico, usando un sondino). Più in generale la crisi ha condizionato le scelte politiche. I cittadini oggi pagano di più per curarsi, con ticket sui farmaci prescrivibili e sulle analisi e con l’aumento dei costi per la diagnostica.

In cambio le liste di attesa sono sempre lunghe, non migliorano i servizi nelle zone meni fortunate, i livelli essenziali di assistenza non garantiscono tutte le prestazioni. Medici e personale sanitario lamentano che non si investe sul lavoro di chi deve curare i cittadini. Inoltre alcuni interventi sono fermi: le norme per le cure palliative (che dovevano precedere il Testamento biologico), e il fondo per la non autosufficienza. A questo proposito il goveerno ha approvato il "pacchetto sicurezza" che riguarda direttamente le persone non autosufficienti. Con queste norme, come ha scritto Adriano Sofri, noi italiani siamo «più insicuri, più ipocriti e più cattivi`. Aggiungo: anche più sciocchi: le norme hanno un effetto catastrofico sulle famiglie, in particolare quelle con persone da accudire 24 ore su 24, perché circa 600mila badanti dovrebbero essere espulse dal nostro Paese. Contro le norme si sono levate molte voci, e anche nella maggioranza si chiede la regolarizzazione delle collaboratrici domestiche. La Lega invece insiste affinché vadano via dall’Italia. Stante il "pacchetto" votato dal governo le famiglie che hanno una badante in casa non potranno contare su un aiuto oggi fondamentale (visto che lo Stato dà poco o nulla). Se si vuole togliere speranza ai parenti di persone non autosufficienti. il problema è risolto: una badante in meno, una famiglia in più disperata. Fa discutere la candidatura a segretario del Partito democratico, di Ignazio Marino, medico e chirurgo di valore. Avendo sempre sostenuto che i tecnici possono ben guidare un ministero – i partiti di solito aborrono questa opzione – per la stessa ragione penso che un bravo professionista potrebbe essere segretario di un partito (in fin dei conti anche il signor B. quando si è dedicato alla politica, aveva zero esperienza).

Sta di fatto che sul candidato Marino è piovuto un fuoco di sbarramento. Eppure il chirurgo-senatore è un professionista di valore internazionale, conosce bene la sanità (e guidarla non è da meno rispetto alla responsabilità di un partito), è una persona libera, che non dipende dagli apparati e dalle segreterie, ha a cuore la cura delle persone, e sui temi eticamente sensibili, sui diritti delle persone ha mostrato di essere un laico (non un laicista). In tempi così melmosi chi parla chiaramente merita attenzione. Avremo durante il periodo estivo l’esplosione dell’influenza A, la HiNi? Molti lettori ci hanno telefonato dopo aver sentito in tv le allarmanti dichiarazioni del ministro della sanità inglese, che ha parlato di centomila (100mila!) casi al giorno. Non possiamo dare risposte certe, perché anche le istituzioni sanitarie nazionali sono preoccupate sull’estensione della pandemia. E` vero che d’estate con l’aumento dei viaggi, della circolazione delle persone, si moltiplica il diffondersi dell’influenza. Però le autorità competenti dovrebbero usare maggior cautela, per non diffondere paura tra la popolazione. Se prevenire è meglio, un eccesso di prevenzione può far commettere errori: ai tempi dell’aviaria, furono acquistati cinque milioni di vaccini, rimasti poi inutilizzati. Un regalo alle farmaceutiche. A proposito di vacanze, anche noi di Salute ci prendiamo una pausa. Torniamo a settembre, con qualche novità. Intanto leggete questo numero, ampiamente dedicato all’estate, e auguri di buone ferie da tutta la redazione.