Triste il paese che ha bisogno di Superman

Obama e le staminali. «La legge di Superman», il titolo in prima pagina de l’Unità di pochi giorni fa, commentava come meglio non si potrebbe la decisione del presidente americano Obama di cancellare i veti alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, posti dal suo predecessore.

Una legge dedicata a Christopher Reeve, lo sfortunato attore che, rimasto paralizzato su una sedia a rotelle, combatté perché fosse dato ulteriore impulso alla ricerca e alla sperimentazione scientifica. È una foto storica quella che lo ritrae, circondato da premi Nobel, scienziati, leader religiosi, mentre con un tratto di penna restituisce speranza a un numero incalcolabile di persone che soffrono, e che certamente ricaveranno beneficio dai risultati della ricerca sulle staminali. Anche in Italia c’è stato un Superman che, come Reeve, ce l’ha messa davvero tutta. Proprio l’immagine di Superman illustra la copertina del suo libro «Il Maratoneta»: un Superman che manda in frantumi la roccia che lo tiene ingabbiato. Parlo, si sarà capito, di Luca Coscioni: che, come si legge nel sottotitolo del suo libro, da "caso pietoso" ha saputo e voluto trasformarsi in caso politico e "pericoloso". Pericoloso per i nemici e gli avversari di una ricerca libera dalle schiavitù dei vari fondamentalismi. Luca, malato di sclerosi laterale amiotrofica, fino all’ultimo ha lottato con la tenacia del maratoneta, con la forza di Superman, chiedendo un confronto democratico su questioni espulse dal dibattito politico: donazione terapeutica, libertà di ricerca, utilizzo degli embrioni soprannumerari, terapia del dolore, eutanasia…

A chi obiettava che «sono questioni che non si possono ridurre a campo di scontro politico», Luca replicava che la politica, «nel bene o nel male, è tutto questo. È vita o morte, civiltà o violenza»; e che, letteralmente, con il suo corpo si opponeva agli oscurantisti e agli integralisti. Al suo fianco si schierarono ben 50 premi Nobel e oltre 500 scienziati di tutto il mondo. A chi, come il Vaticano, adombrò che la ricerca era un «atto del maligno», Luca rispose citando la Commissione Dulbecco: che a maggioranza si era detta favorevole all’utilizzo degli embrioni soprannumerari; e all’unanimità alla "via italiana" alla donazione terapeutica. Ho un sogno: che un giorno anche in Italia, un presidente del Consiglio cancelli come ha fatto Obama, leggi sbagliate e infami: come la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, che limita la ricerca, condanna e punisce migliaia di malati e di donne.