Trasporto disabili, servizio nel caos. Niente autobus ma taxi sostitutivi

Corriere della Sera – ed. Roma
Simona de Santis

Roberta Sibaud, presidente dell’associazione Donne per la sicurezza e membro della consulta handicap del Municipio III, sintetizza la questione via Twitter: «Bus disabili, prorogato il caos». E il riferimento è al bando per il trasporto disabili scaduto il 31 dicembre, e ad oggi non rinnovato dal comune. Sibaud allega inoltre, stavolta su Facebook, la registrazione di una chiamata da lei effettuata alla centrale Atac il 28 dicembre scorso, in cui chiedeva di prenotare un passaggio bus per il 2 gennaio: «Mi è stato chiesto – scrive Sibaud – come mai non sapevo che oggi sarebbe stato l’ultimo giorno di operatività del servizio. Nel frattempo ho telefonato al quinto Dipartimento Mobility Card e mi è stato risposto di telefonare a Pronto Nonno (il servizio di assistenza per anziani, ndr) per avere informazioni e forse per usufruire dei loro pulmini».

Chi dice «che siamo stati avvisati via sms, mente sapendo di mentire» aggiunge Sibaud. Che conclude: «Pronto Nonno, dicono, ha solo nove pulmini, la vedo dura, il 2013 inizierà a piedi… ops… rimarremo al palo!». Risponde alla denuncia di Sibaud il delegato del sindaco per la disabilità, Michele Colangelo: «Non è vero, una notizia data male nuoce più alle persone che usufruiscono del servizio che al comune – afferma Colangelo – posso assicurare che nessuno è rimasto a piedi e gli utenti sono stati informati uno ad uno». Il servizio trasporto «a chiamata» per disabili, gestito per otto anni da Atac, dovrà essere appaltato ad una ditta privata e al momento, stando a quanto riferito dal comune, è stato attivato «un servizio taxi personalizzato secondo le necessità concordate dagli utenti disabili, motivi di lavoro, studio, terapia» e, per chi non può salire su un taxi, «sono stati predisposti pulmini attrezzati».

Il 21 gennaio, spiega ancora Colangelo, «il nuovo servizio sarà riavviato per i mille e 500 utenti iscritti, e per le mille e 400 persone in attesa il comune sta cercando soluzioni per potenziare il servizio». Le liste da attesa, aggiunge il delegato, sono «ferme da 15 anni e quello che si vuole fare è migliorare il servizio – conclude Colangelo – per questo si è reso necessario più tempo e questo è solo un momento di transizione».