Testamento biologico, servizio riattivato

La Nuova Venezia
Mitia Chiarin

Registro delle Dat, le dichiarazioni anticipate di trattamento: si va verso la riattivazione del servizio comunale sospeso da inizio marzo. La giunta Brugnaro, dopo settimane di silenzio, ha deciso la proroga del registro per altri due anni. La delibera, approvata l’11 maggio, mette nero su bianco l’intenzione di ripristinare il servizio per il deposito delle volontà dei cittadini, una sorta di testamento biologico con le indicazioni di trattamento nel caso di fine vita, riconfermando la convenzione con i notai del consiglio notarile. La giunta Brugnaro ha infatti deciso di approvare la convenzione con il Consiglio Notarile del Distretto di Venezia con una durata di «altri due anni dalla sottoscrizione e di prevedere che la presenza del notaio presso l’ente abbia cadenza mensile alternativamente nelle due sedi di Venezia e di Mestre». Servizio che verrà svolto con il supporto, come in passato, della Direzione Affari Istituzionali, Servizio di Comunicazione al cittadino, Ufficio Casa Comunale e Dat «utilizzando le risorse finanziarie, umane e strumentali attualmente disponibili, senza ulteriori stanziamenti». La notizia, attesa da settimane dopo la sospensione che aveva scatenato le proteste del Partito democratico e dell’associazione Luca Coscioni di Venezia e dei radicali, è stata accolta con grande favore. «Siamo soddisfatti», spiega la consigliera Pd Monica Sambo, che aveva sollevato il caso con Cristiano Samueli, medico lidense e presidente dell’associazione italiana per le decisioni di fine vita, «che la giunta, anche se con un certo ritardo, abbia prorogato questo importante servizio del Comune di Venezia che deve continuare ad essere offerto alla cittadinanza e ricevere la pubblicità che merita». Per valutare i tempi di ripristino del servizio comunale, la Sambo, che è anche la presidente della prima commissione, ha deciso di convocarla per la prossima settimana «al fine di chiedere le ragioni che hanno portato alla interruzione per due mesi del servizio, e per richiedere quando lo stesso verrà effettivamente ripristinato, in quanto, ad ora, non vi sono ancora indicazioni nel sito internet e di fatto il servizio risulta ancora sospeso». Dal luglio 2013 erano stati più di 400 i cittadini di Venezia e Mestre che avevano scelto di deposito al registro comunale le loro dichiarazioni di trattamento. Ora altri potranno farlo non appena verrà riattivato il servizio. Sul testamento biologico si attende anche l’intervento del Parlamento dopo la presentazione di una proposta di legge della deputata veneziana Delia Murer.