Testamento biologico, ok in commissione

Roberta De Rossi

Testamento biologico, ok in commissione
La delibera sul registro in Consiglio comunale la prossima settimana

L’istituzione a Ca’ Farsetti di un Registro del testamento biologico – la raccolta delle disposizioni sulla propria fine vita, di chi vorrà liberamente darle – dovrà attendere almeno un’altra settimana, prima di poter approdare in Consiglio comunale. A sollecitare da mesi l’istituzione del registro, con una raccolta firme, è stata l’associazione Luca Coscioni con il sostegno di Sinistra e Libertà e Uaar, accompagnata da una precisa proposta di delibera formulata da un gruppo di consiglieri comunali, nella quale si ricorda che in base al nuovo codice deontologico dell’ordine (articolo 35), infatti, «il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito informato del paziente e in ogni caso, in presenza di un documento rifiuto della persona capace, il medico deve astenersi da atti…curativi, non essendo consentito alcun trattamento contro la volontà della persona». Ieri, la delibera per l’istituzione del registro è approdata in prima commissione consiliare, ricevendo l’approvazione della stragrande maggioranza dei consiglieri, con l’obiezione forte dei soli Cesare Campa (Pdl) e Franco Conte (Pd). Il via libera al voto in Consiglio è stato rinviato alla prossima settimana. «Non volevo apparisse una forzatura dopo gli interventi dei due consiglieri», commenta il presidente della commissione, Patrizio Berengo, «di certo, la delibera sarà licenziata dalla commissione, dal momento che la stragrande maggioranza dei consiglieri è d’accordo: il registro raccoglierà le indicazioni sulla fine vita di chi vorrà darle, nessuno sarà costretto, ma proprio per questo non vedo perché negare la possibilità a chi vorrà esprimersi su un tema così privato».
 In una nota di chiarimento, il dirigente dell’area servizi demografici Vincenzo Scarpa, ha chiarito alla commissione che non vi è allo stato attuale una normativa nazionale in materia di dichiarazioni anticipate di volontà dei cittadini, per essere sottoposti o meno a trattamenti medici in caso di perdita di coscienza irreversibile. Per questo l’istituzione di un registro non è giuridicamente vincolante, ma «non vi sono altresì normative nazionali che ostino all’ istituzione e gestione», di un registro che «ha la mera e sola finalità di raccogliere l’elenco dei soggetti che hanno sottoscritto un testamento biologico, garantendo loro la certezza della data di presentazione e la fonte di provenienza».