Testamento biologico, la Chiesa apre alla legge

di Gian Guido Vecchi
Basilica di San Pietro, Roma(Immagine fornita da Flickr)

Rimini – «Nel momento in cui nella società si pongono   problemi nuovi, ed emergono   situazioni prima sconosciute   perché la scienza fa   passi da gigante, è evidente   che Stato sia chiamato ad assumersi   la responsabilità di dare una risposta». Il vescovo Rino Fisichella, rettore   della Lateranense e neopresidente   della pontificia Accademia   per la vita, fa una precisazione   che non è solo lessicale,   «ci sono una serie di   situazioni che sono stare riferite   al cosiddetto ` testamento   biologico" ma possono esserci   altre espressioni che fanno emergere più il senso   della vita anziché la morte». Detto questo, però, «mi   sembra del tutto opportuno che il Parlamento si occupi     della questione», dice. Una   sorta di apertura di credito a   chi, come il vicepresidente   della Camera Maurizio Lupi,   pdl, con altri cattolici dei   due schieramenti, dopo aver avversato ogni sorta di legge sul testamento biologicoè arrivato alla conclusione che «il caso Eluana ha mostrato   un vuoto legislativo» e quindi   una legge va discussa in   Parlamento: sorta di «male   minore» per evitare «casi di   eutanasia o decisioni discrezionali su vita e morte, magari in tribunale», ha detto Lupi al Corriere.

Il vescovo Fisichella, al   Meeting di Cl, ha ripetuto tra gli applausi che «non c’è   un primato della libertà»   ma della vita: «Da noi non ci   si potrà mai aspettare parole   di morte ma solo di vita.   Se per un attimo lo dimenticassimo, l’uomo di oggi sarebbe   disperato». Un discorso forte («Potranno chiuderci la bocca, umiliarci, ucciderci, ma noi apparteniamo a Cristo, non a un momento   ma alla storia, perché noi cristiani abbiamo fatto la storia!») nel quale ha condannato anche l’ormai famosa   rana crocifissa «che grida vendetta all’arte, è una bestemmia contro l’arte perché l’arte è bellezza e non insulto».Ma qui si parla di ben altri   rischi. Sfuma il confine tra   eutanasia ed accanimento.  

Sarebbe accettabile   una legge come male minore?   

«Sono già stati depositati alcun progetti di legge,   altri a quanto pare ne arriveranno. Sollevando il conflitto   di attribuzione, il Parlamento   ha compiuto un gesto   di grande responsabilità. Ora bisogna comprendere   che non si tratta di legiferare   di economia, ma di affrontare   un tema che tocca il mistero   stesso della vita, un mistero   che sfugge allo scienziato,   al politico e anche al teologo».

Come si fa?

«Credo che ci debba essere il più grande   consenso. E che mai come in   questo caso sia necessario il   riferimento fondamentale alla   legge naturale, frutto della   ragione che riflette». Fisichella   conclude: «Noi non   possiamo intervenire sulla liceità o meno del Parlamento di decidere di una legge.   Guarderemo ai contenuti, che sia a difesa della vita e della debolezza delle persone, delle famiglie che portano   il peso più grande. E interverremo   per verificare se   questa legge ha in sé il rispetto   pieno della dignità della   persona».