Testamento biologico, Controriforma in arrivo

di Alessandro Litta Modignani

Ma si può esser più ipocriti di così ? Ora la Chiesa "apre" (chissà perché…) a una legge sul testamento biologico, ma a patto – sia chiaro – che si chiami in un altro modo. "Possono esserci altre espressioni, che fanno emergere più il senso della vita anziché la morte", dice Rino Fisichella. presidente della pontificia Accademia per la vita. Se fosse solo una questione nominale, pazienza.

Il guaio è che la legge sarà accuratamente studiata CONTRO il testamento biologico, cioè contro la libertà di scelta del paziente, come gli stessi artefici della manovra lasciano chiaramente intendere. Del resto, perchè mai coloro che da sempre si oppongono a che un essere umano possa decidere del proprio destino, dovrebbero improvvisamente cambiare idea ?

Adesso una nuova legge addirittura urge, sostiene Eugenia Roccella, sottosegretario alla maternità e alla procreazione (e che c’entrano, in questo caso, maternità e procreazione ?). L’ex radicale convertita vuole battezzare il progetto "dichiarazione anticipata di trattamento". Ci vuole una legge "garantista, che metta paletti", afferma Roccella: consenso scritto, certificato e aggiornato, relazione medico-paziente da salvaguardare. Come nella legge 194 sull’aborto, si punta a mettere sotto pressione i medici per impedire la libertà di scelta dei pazienti. Ma è soprattutto sul concetto di accanimento terapeutico che si concentrano i divieti della controriforma.

Alimentazione, idratazione e ventilazione artificiali non saranno più considerate terapie, cioè trattamenti cui il malato può rinunciare. Questa proposta, paradossalmente, proviene proprio dai fautori della vita cosiddetta "dal concepimento alla morte naturale"; ma cosa ci sia mai di naturale, nelle vite di Piergiorgio Welby o di Eluana Englaro, non ce lo hanno ancora spiegato.

Infatti è proprio la morte naturale, quella che si punta d’imperio a rinviare. Presumibilmente, la legge abolirà anche il concetto stesso di "cure palliative", poco consono alla morale religiosa. Poiché la sofferenza conduce alla vita eterna, tutte le cure sono caritatevoli, per definizione. Chiamarle palliative è "laicista". Altri divieti sono in fase di studio. Questa sarebbe la legge garantista della Roccella: piena di "paletti" contro il soggetto da garantire.
Tanta solerzia è spiegata al Corriere della Sera da Maurizio Lupi, deputato di Comunione e Liberazione. Dopo aver anch’egli avversato ogni sorta di legge sul testamento biologico, di conserva con Paola Binetti, la parlamentare dell’Opus Dei dello schieramento opposto, ora Lupi parla di una legge come "male minore, per evitare casi di eutanasia o decisioni discrezionali su vita e morte". Più chiaro di così…

Come di consueto, l’aggressione illiberale ai diritti della persona è accompagnata, anche in questo caso, dagli atteggiamenti vittimistici con cui il lupo si traveste da agnello. "Potranno chiuderci la bocca, umiliarci, ucciderci, ma noi apparteniamo a Cristo. Non a un momento, ma alla Storia, perché noi cristiani abbiamo fatto la Storia !" ha esclamato fra gli applausi Fisichella al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione. Se però li accusi di integralismo, sono capaci di offendersi.

Intanto, persino Bossi ha avuto parole di compassione per Eluana Englaro e la sua famiglia. "In Italia, sarà molto difficile arrivare a una soluzione legislativa in materia di eutanasia, almeno per adesso", ha detto l’Umberto. Eccone finalmente uno sincero.