“Staminali i tagli decisi dalle regioni”

Ferruccio FazioIl viceministro Fazio: nessun blocco del governo sulle embrionali
Il viceministro contro la rivista Nature che ha messo sotto dura accusa il sistema italiano della ricerca pubblica. «E` falso che il governo abbia voluto escludere dai finanziamenti i progetti che prevedono l’uso di linee di staminali embrionarie. Sono state le Regioni a chiedere di introdurre questa limitazione», replica piuttosto adirato Ferruccio Fazio che si appresta a prendere il timone del ripristinato dicastero della Salute. E annuncia una rettifica.

La prestigiosa testata scientifica nell’ultimo numero ha dato notizia del ricorso presentato da tre ricercatrici italiane (Elisabetta Cerbai, Elena Cattaneo e Silvia Garagna) contro il bando che stanzia 8 milioni per progetti sulle cellule staminali. La decisione di cancellare sperimentazioni su linee di origine embrionaria infrangerebbe «il diritto costituzionale alla libertà di ricerca». La Cerbai attacca: «Scelta voluta ad alto livello politico».

Viceministro, smentisce?
«Sono state le Regioni a proporre quella modifica come dimostrano senza ombra di dubbio i verbali delle riunioni col governo avute tra dicembre 2008 e febbraio scorso. Le tre ricercatrici sono disinformate. Perderanno il ricorso».
Il veto sulle staminali embrionarie è venuto dalla Lombardia. Il governo non poteva opporsi visto che altri Paesi finora ostili al finanziamento di questi studi, primi fra tutti gli Stati Uniti di Obama, hanno cambiato rotta?
«Io ho il massimo rispetto il lavoro delle Regioni con le quali voglio mantenere un buon rapporto. Il mio obiettivo inoltre era mandare avanti il bando che altrimenti si sarebbe fermato. A volte è necessario accettare compromessi».
Ritiene che le ricerche sulle staminali del’embrione debbano essere portate avanti?
«Da ricercatore sono convinto che dal punto di vista scientifico le staminali adulte siano più interessanti. Non c’è bisogno di scomodare l’embrione».

Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Segreto dei Vaticano, ha affermato che su alcune questioni, come cellule staminali e genetica, la Chiesa ragiona con gli stessi preconcetti nutriti a suo tempo nei confronti di Galileo. Che ne pensa?
«L’apertura mi fa molto piacere. Lo dico come medico. Questo non sottintende un giudizio sulle cellule staminali embrionali. Credo però che la ragionevolezza debba sempre guidare il comportamento degli uomini».
Come liberare il sistema italiano dal conflitto di interessi? Una legge che renda obbligatoria l’introduzione del principio del peer review (confronto tra pari) per dare trasparenza?
«Sì alla legge, ma non è necessaria. Sono già d’accordo con il ministro Gelmini perché anche i fondi dell’università, come i nostri a partire da quest’anno, siano distribuiti con lo steso meccanismo».
E i cervelli in fuga, ultimo caso quello di Rita Clementi, denunciato dal «Corriere»?
«Intanto verrà stanziato un fondo per favorire la collaborazione tra chi lavora all’estero e i nostri centri. Una cifra contenuta per ora, 10 milioni. E’ a buon punto l’anagrafe degli espatriati. Stiamo raccogliendo i dati attraverso le ambasciate».