«STAMINALI E BYPASS, COSÌ SALVEREMO TRE MALATI» (La Stampa)

<i>Gli interventi a Padova per curare gravi forme di insufficienza cardiaca</i>

<b>5 Febbraio 2003</b> – ROMA – Tre uomini riceveranno, insieme con il by-pass, milioni di cellule staminali, direttamente nel cuore. Gli interventi sono previsti già per la prossima settimana all´Istituto di Cardiochirurgia dell´Università di Padova, diretto dal professor Dino Casarotto.
Nello stesso Istituto, nell´aprile dell´anno scorso, fu condotta a termine la prima operazione di questo genere in Italia. «Il Comitato etico scientifico ci ha dato il nullaosta per condurre uno studio su venti pazienti – spiega Gino Gerosa, il cardiochirurgo che condurrà le operazioni -: dieci verranno trattati con solo by-pass, gli altri con by-pass associato a trapianto di staminali». Lo scopo: curare l´insufficienza cardiaca, ricostituendo i tessuti danneggiati. I tre che presto saranno operati hanno un´età compresa tra i 50 e i 70 anni. Il primo paziente, un settantenne e colpito da infarto, che fu sottoposto al trattamento dall´équipe di Gerosa, morì quattro mesi più tardi.

La terapia non aveva funzionato? «Il decesso – risponde il cardiochirurgo – avvenne per una causa non correlata alla cardiopatia. Inoltre l´uomo soffriva di altre patologie gravi, come per esempio un´insufficienza renale continua, ed era in cattive condizioni». «Abbiamo avuto modo in seguito – prosegue Gerosa – di analizzare il suo cuore. Gli studi, tuttora in corso, saranno proposti a una rivista scientifica. Posso, però, anticipare un dato interessante: nel muscolo cardiaco abbiamo trovato soltanto cellule cardiache. Certo, non siamo ancora in grado di dire, con assoluta certezza, se siano derivate dalle staminali che avevamo iniettato, però ora sappiamo che queste ultime non si sono differenziate in altre linee cellulari, come in cellule del grasso, oppure in quelle della cartilagine o dell´osso».

Le due incognite maggiori, erano appunto queste: sarebbero riuscite a sopravvivere le cellule iniettate, ma, soprattutto, si sarebbero differenziate soltanto in cellule cardiache? Dalle staminali, infatti, si possono produrre cellule di tutti i tessuti. «Ora – continua Gerosa – abbiamo modificato qualcosa nel nostro progetto e abbiamo individuato staminali specifiche da trapiantare. Gli interventi, previsti tra qualche giorno, saranno quindi condotti secondo il nuovo protocollo». Nel frattempo, sulle riviste «The Lancet» e «Circulation», sono usciti nuovi lavori tedeschi che Gino Gerosa definisce «molto promettenti», sia per quanto riguarda le iniezioni di staminali nelle coronarie, sia a proposito della tecnica utilizzata a Padova, ovvero le punture dirette nel muscolo cardiaco. «Il prossimo passo – conclude il cardiochirurgo – potrebbe essere il ricorso al solo trapianto cellulare, evitando il by-pass». Ma la meta è ancora più ambiziosa: sostituire il trapianto di cuore – o il ricorso al muscolo artificiale – con quello di cellule staminali. Prelevate dal paziente, dunque senza problemi di rigetto o dubbi etici. Una meta che, per adesso, come tengono a sottolineare i ricercatori di Padova, è ancora scritta soltanto nel libro dei sogni.

<i>di Daniela Daniele</i>