Si riaccende la polemica sul testamento biologico

di Alessandro Galimberti

Testamento biologicoTestamento biologicoLa morte di una paziente settantenne all`ospedale di Modena, malata di sclerosi laterale amiotrofica e che aveva rifiutato l`intervento di tracheotomia, riapre il dibattito sul testamento biologico.  La volontà di lasciarsi morire della signora, sposata e madre di tre figli adulti, era stata riferita al giudice tutelare Guido Stamani dal marito, nominato amministratore di sostegno lo scorso anno all`insorgere della grave patologia.

La richiesta di «evitare terapie invasive», sfociata in un decreto del tribunale dello scorso 13 maggio, si fondava sulla dichiarazione che la donna aveva manifestato al marito/amministratore alcuni mesi fa; il giudice Stamani, però, prima di firmare il provvedimento, si era presentato in ospedale per raccogliere dalla paziente, ancora lucida e cosciente, la conferma del diniego all`operazione.

«Sbagliato qui parlare di testamento biologico- dice il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco – considerato che il giudice tutelare ha raccolto e verificato la scelta con la paziente, ancora in grado di comprendere ed esprimere una volontà. Non è stato l`amministratore di sostegno a decidere, e nemmeno sulla base di un testamento biologico. Siamo piuttosto in una zona grigia, non prevista dalla legge, sulla quale comunque la giurisprudenza si è più volte espressa, affermando la prevalenza del principio di autodeterminazione del paziente». 

 Opinione condivisa dal sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella: «Si tratta solo di un`applicazione del diritto garantito dalla Costituzione di rifiutare le cure; la paziente era pienamente cosciente, l`unica novità può essere questo uso dell`amministratore di sostegno. Questo caso dimostra semmai che non c`è nessun bisogno di un`altra legge».  Una dura condanna, invece, arriva dal Vaticano: «Non c`è nessuna legge italiana che prevede l`applicazione del testamento biologico – ha dichiarato il cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della Salute -. Se una persona decide di togliersi la vita compie un suicidio, se lo fa per un`altra persona commette un omicidio.

Non importa l`apparenza legale, ma il quinto comandamento: "Non uccidere"».  Sulla necessità di regole certe è intervenuta l`associazione Coscioni: «Il caso di Modena è la prova che in Italia il testamento biologico è già in parte operante» ha detto Alessandro Capriccioli, secondo cui è comunque necessario un intervento normativo.  Anche per Antonio Tomassini, presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama, urge un chiaro indirizzo legislativo: «Casi come quello di Modena capitano diffusamente, e aprono un terreno che deve essere regolamentato – ha detto Tomassini – che non può essere eluso ritirandosi né sulle posizioni dei laici, che vorrebbero una completa libertà di cura, nè dei cattolici, secondo cui qualsiasi legge rappresenta un`apertura all`eutanasia». 

Istituto controverso

Il testamento biologico 

Il testamento biologico è l`espressione della volontà da parte di una persona (testatore), fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell`eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsenti reo non acconsentire alle cure proposte per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili 

L`amministratore di sostegno

Figura prevista dalla legge 9/2004: «La persona che, per effetto di una infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trova nella impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi, può essere assistita da un amministratore di sostegno, nominato dal giudice tutelare»

La Convenzione di Oviedo 

Stabilisce che i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell`intervento non è in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti in, considerazione. La convenzione è stata ratificata con la legge 145/2001, ma lo strumento di ratifica non è ancora stato depositato al Segretariato Generale del Consiglio d`Europa, non essendo stati emanati i decreti legislativi previsti dalla legge per l`adattamento dell`ordinamento italiano al principi costituzionali.