Saramago: l’Italia vive uno stato di alienazione

Secondo lo scrittore José Saramago, il nostro Paese «vive in uno stato di alienazione globale» perché un personaggio «volgare, patetico come Silvio Berlusconi è riuscito a comprare la coscienza dei cittadini, senza nemmeno pagarla».

Ieri sera al Teatro Parenti di Milano, intervistato da Marco Belpoliti e Marco Travaglio, il Nobel portoghese, noto per le sue posizioni di sinistra, non ha risparmiato violenti attacchi al capo del governo italiano. Del resto espressioni altrettanto aspre sono contenute nel suo libro Il Quaderno, appena tradotto da Bollati Boringhieri dopo essere stato rifiutato da Einaudi. «Berlusconi – ha detto Saramago sostiene che è vergognoso ospitare una prostituta in tv, ma si dimentica che quella stessa persona è stata ospitata nel palazzo del primo ministro». Secondo Saramago avere alla guida del governo il leader del Pdl «significa assistere a un teatro continuo, un divertimento che pagate caro». A suo avviso infatti «è difficile resistere al veleno di Berlusconi, che intimorisce le persone e corrompe tutto ciò che tocca». Quanto alle soluzioni per uscire dalla situazione attuale, ha detto che le manifestazioni non bastano e per abbattere il governo italiano ci vorrebbe un grande sciopero politico, che però giudica difficilmente realizzabile. «Che fine ha fatto il sindacato?» ha chiesto. Quindi Saramago si è augurato che alle prossime elezioni ci sia un rovesciamento di maggioranza e che Berlusconi «venga espulso dagli italiani come si espelle un topo entrato in casa». Tra invettiva e satira, Saramago si è congedato dal pubblico con l’immagine di Berlusconi papa, che «trasformerebbe il Vaticano in un bordello».