Sanità, governo promuove chi l’ha distrutta

Marcello Crivellini

mediciMolte regioni italiane sono sommerse da cumuli di debiti e deficit sanitari, maleodoranti come e più dei cumuli di spazzatura di Napoli e Palermo. Maleodoranti perché frutto di incapacità gestionale e di scientifico utilizzo per il finanziamento dei partiti, per la creazione di consenso elettorale e per il mantenimento di corporazioni e gruppi di potere locale. Questo tipo di sanità fa due vittime: le risorse pubbliche e la salute dei cittadini.

E questa sanità è un pericolo per la salute così come per le risorse economiche e finanziarie del paese. Come Radicali chiediamo una grande operazione di verità e di trasparenza per separare nettamente ciò che è bene per la salute da ciò che è bene per il mantenimento del potere dei ceti politici regionali. L’intervento del Governo che ha nominato Commissari i Presidenti di Regione è una ammissione di inconsistenza politica. Non si nomina a capo delle indagini il maggiore imputato. Vanno commissariate quelle regioni in cui il portafoglio e la salute dei cittadini sono minacciati da anni, ma vanno nominati commissari persone di valore che non abbiano alcun rapporto con il potere locale e siano in grado di assumere le decisioni necessarie più drastiche. Stupisce, ad esempio, che non sia stata commissariata la Calabria. Andava commissariata per prima e due volte: una volta per difendere la salute di quella parte dei calabresi che non possono farsi curare in altre regioni (è la regione con la più alta mobilità sanitaria), una seconda per arrestare gli enormi cumuli di debito e deficit che stanno sommergendo l’intera regione.

La sanità in molte regioni italiane sta diventando una emergenza di salute, di economia, di giustizia e di criminalità partitica trasversale. Non è pensabile affrontare questo problema rinviandolo o nascondendolo. Come Radicali da anni abbiamo messo a punto analisi e proposte politiche e gestionali fondate sulla informazione degli utenti e la valutazione delle strutture sanitarie da parte degli utenti. L’urgenza di una rivoluzione informativa al servizio dell’utente viene ora confermata dai fatti. Dobbiamo sentire la responsabilità di supplire all’inerzia e all’imbarazzo di una partitocrazia, che ha trovato nel continuo aumento della spesa sanitaria il suo più forte sostentamento, senza che questo si riflettesse in un aumento della salute dei cittadini. * Associazione Luca Coscioni