Nel messaggio di fine anno Giorgio Napolitano aveva indicato come priorità risposte efficaci all’emergenza sociale.
Un primo segnale è arrivato ieri dal governo. Cure e assistenza sanitaria saranno assicurate ufficialmente, e gratuitamente, a tutti i minori stranieri in Italia, compresi quelli privi di permesso di soggiorno.
La svolta, che ha anche un innegabile sapore di propaganda elettorale, arriva grazie ad un documento approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e che prevede appunto «l’iscrizione obbligatoria al Sistema sanitario nazionale dei minori stranieri anche in assenza del permesso», mentre fino ad oggi l’assistenza per i piccoli irregolari era prevista senza un riconoscimento ufficiale nell’ambito del Ssn e dunque, ad esempio, senza la possibilità di accedere a cure continuative da parte di un pediatra di base.
Il ministero della Salute, inoltre, ha vincolato una cifra di 30 milioni di euro per la tutela della salute degli stranieri extracomunitari privi di permesso, nell’ambito del recente riparto dei fondi destinati ai cosiddetti obiettivi di piano. Si tratta, ha spiegato il ministro della Salute Renato Balduzzi annunciano il via libera al provvedimento, di un’iniziativa che concretezza l‘articolo 32 della Costituzione, «perché nessuno sia escluso dai percorsi assistenziali in un’ottica di equità e di giustizia».
Un obiettivo indicato chiaramente dallo stesso presidente della Repubblica che nel messaggio di fine anno agli italiani, ha fatto riferimento ad un «paese solidale» e che «sappia accogliere chi arriva in Italia per cercare protezione da profugo o lavoro da immigrato e offrendo l’apporto di nuove risorse umane per il nostro sviluppo». Una necessità resa ancora più palese dai numeri: secondo gli ultimi dati Istat, infatti, i minori stranieri residenti sono 932.675, di cui circa 573mila sono nati in Italia. Molto difficile, invece, stimare il numero dei minori irregolari.
L’accordo (dal titolo “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome italiane”) prevede anche il prolungamento del permesso di soggiorno fino al compimento del primo anno delbambino alle donne extracomunitarie in stato di gravidanza. Finora, al compimento del sesto mese dopo il parto le donne e il bambino venivano espulse dall’Italia. A chiarire il fine del provvedimento è lo stesso Balduzzi: «Si è dovuto raccogliere in un unico strumento operativo le disposizioni nazionali e regionali relative all’assistenza sanitaria agli immigrati, anche al fine di semplificare la corretta circolazione delle informazioni tra gli operatori sanitari, poichè sul territorio è stata riscontrata una difformità di risposta in tema di accesso alle cure da parte della popolazione immigrata, che può essere in contrasto con l’articolo 32 della Costituzione».
Un provvedimento che segna dunque un passo avanti rispetto alla situazione attuale. Sulla base della legge Turco-Napolitano del 1998, infatti, hanno l’obbligo di iscriversi al SSN tutti gli stranieri regolarmente soggiornanti. Gli stranieri irregolari, cioè privi di permesso di soggiorno, ad oggi avevano invece diritto alle «cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti ed essenziali per malattia o infortunio», con la garanzia, comunque, della tutela di gravidanza e maternità, salute del minore e vaccinazioni. Plaude all’accordo l’associazione Save the children: «D’ora in poi – commenta – qualsiasi bambino avrà diritto a essere seguito nella sua crescita».
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.