Ru486, Cardinale Poletto: I politici tacciono

Cardinale Severino Poletto, perché ha formato un cartello di associazioni contro la Ru486? «Per il luttuoso primato di aver sperimentato proprio a Torino la pillola abortiva. Non potevo tacere né assistere inerme alla banalizzazione dell`aborto, all`avvelenamento di un essere umano nel momento in cui non ha voce per difendere il suo diritto alla vita». Cosa replica alla comunità scientifica favorevole alla pillola abortiva?

«Negli Usa, dopo nove anni di utilizzo della Ru486 negli ospedali, ci stanno ripensando a causa dei pericolosi effetti collaterali. L`esperienza clinica dimostra che nel caso in cui l` intervento farmacologico non dovesse avere l`effetto abortivo, si ha come risultato un rischio sostanziale di danni fetali perché viene alterato profondamente il normale sviluppo dell`embrione. Torino vanta grandi successi in campo scientifico e medico a favore della vita.

E` da questo patrimonio di umanità e` progresso scientifico che deve partire la mobilitazione delle coscienze contro la cultura della morte. Ho consultato molti medici ed esperti». Con quali esiti? «Li ho trovati a disagio perché la discussione pubblica sulla Ru486 si occupa solo della donna, mai del bambino ucciso né del padre completamente escluso dalle sue responsabilità. Lo Stato, il governo, il Parlamento non possono far finta di niente e lavarsene le mani. Già quattro anni fa l`allora ministro della Salute, Francesco Storace intervenne per bloccare a Torino la sperimentazione della pillola abortiva. Adesso non si può pensare di delegare alla decisione burocratica di un`autorità tecnica la commercializzazione sull`intero territorio nazionale della Ru486. A me sconcerta soprattutto un lato umano, intimamente psicologico». Quale? Il lasso di tempo, a volte diversi giorni, che per la donna intercorre dalla prima pillola presa per uccidere una vita già iniziata alla seconda pillola che assume per espellere da sè l`embrione soppresso. E` atroce immaginare cosa attraversi la mente di una madre in questi 4-5 anche 8 giorni. C`è poco da fare. E` un` uccisione al rallentatore, mascherata dall`ipocrisia della parola "farmaco". Ma il farmaco serve per guarire, mentre la Ru486 uccide. E` una tragica contraddizione in termini che il "via libera" a questo orrore arrivi dall`agenzia, appunto, del farmaco".

E` chi fa le leggi che deve discutere e giudicare su una materia eticamente sensibile quanto nessun`altra. Qui non si tratta di inserire fra i medicinali consentiti un anti-influenzale o un rimedio contro l`emicrania. E` doveroso che il Parlamento se ne occupi e non lasci camuffare da contraccet- tivo o pianificazione delle nascite la più vergognosa violazione della sacralità della vita». Chiede al governo un decreto come per il caso Eluana? «Non sta a noi come pastori indicare nel dettaglio lo strumento tecnico, ma è utile e auspicabile tutto ciò che serva a fermare questa scandalosa soppressione di vite innocenti. Ci sono tante coppie che aspettano un`adozione per anni, mentre la Ru486 riduce il concepimento ad atto singolo, senza la minima assunzione di responsabilità. 400mila bambini sono stati eliminati in Piemonte nei trent`anni della legge 194. Un genocidio, un`immane strage degli innocenti.

Non voglio polemizzare con l`agenzia del farmaco, né entrare nei meccanismi di queste agenzie e nelle loro interazioni con il ministero della Sanità, però quanto di buono governo o il parlamento possono fare per fermare questo male, è giusto e necessario che venga fatto quanto prima. Il protocollo della Ru486 prevede che si faccia tutto in ospedale, ma chi garantisce che la circolazione della pillola abortiva non avvenga clandestinamente, fuori da ogni controllo medico? La radice culturale è la stessa del divorzio e dell`eutanasia». Cioè? «Azzerare il disturbo, massimizzare il benessere individuale. La gravidanza è inattesa? Si sopprime una vita. Il marito o la moglie non vanno più bene? Si getta all`aria il matrimonio. Un anziano o un malato non sono più autosufficienti? Si invoca l`eutanasia.

Insomma, tutto ciò che è di peso va cancellato. Mi preoccupa l`afasia dei cattolici impegnati in politica. Ce ne sono in parlamento e nel governo, ma purtroppo la loro voce è quasi impercettibile, sovrastata da altre più forti. Eppure dovrebbero essere lì in rappresentanza dei valori cattolici, difendere la vita, la famiglia, battersi per i temi eticamente rilevanti».