Ricerca: maiali con Sla, obiettivo diagnosi precoce e cura

Corriere del giorno

Trovare biomarcatori che consentano la diagnosi precoce della Sclerosi laterale amiotrofica (Sla). E in futuro, possibilmente, una cura. Questo il nuovo obiettivo di Cesare Galli, già ‘papà’ di Galileo, il primo toro clonato al mondo, e della cavalla ‘fotocopia’ Prometea. Questa volta, al centro Avantea di Cremona, ex Laboratorio di tecnologie della riproduzione, il ricercatore spesso oggetto di critiche in passato ha creato maiali transgenici malati di Sla per studiare la grave malattia neurodegenerativa.”Il progetto – spiega Galli  – è partito due anni fa in collaborazione con l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e l’Istituto zooprofilattico di Torino. In passato era già stato creato un modello di Sla su alcuni topi. Ma questi animali vivono troppo poco e di conseguenza la Sla ha un’evoluzione molto rapida”. Insomma, i roditori “sono meno simili all’uomo rispetto al suino, che ha un’aspettativa di vita di 10-12 anni e dunque consente di studiare meglio questa patologia, della quale i maiali hanno anche gli stessi sintomi dei pazienti umani”.

I suini sono stati geneticamente modificati in modo da renderli portatori “del gene ‘Sod’, quello della forma familiare di Sla. Sono oggi modelli più gestibili dal punto di vista clinico, per studiare l’insorgenza della Sla e per trovare marcatori che consentano una diagnosi precoce e in futuro una terapia”. Per ottenere i primi risultati utilizzabili concretamente in ricerca, avverte lo scienziato, “ci vorrà qualche anno, dato appunto che il maiale vive più a lungo del topo e, se malato di Sla, questa malattia ha un’insorgenza lenta, in maniera simile a quanto accade nell’uomo”. Ma lo scopo è quello di capire cosa succede nei pazienti umani quando la malattia si manifesta, più avanti negli anni, un passaggio che nell’animale avviene comunque prima. Intanto, Galli rivela di stare lavorando a “un progetto europeo per lo xenotrapianto”, cioè l’utilizzo nell’uomo di tessuti e organi di animali modificati in modo da non creare rigetto, “mirato in particolare alla cura del diabete”.