Ricerca libera, società più giusta

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Sole 24 ore
Armando Massarenti

Se c’è un motivo serio e profondo  per ritenere l`Italia un Paese  meno civile tra quelli  industrializzati, questo  sicuramente ha a che vedere con la scarsa  attenzione verso la cultura scientifica da  parte della nostra classe dirigente, da cui  dipendono – fatto ancora più grave – gli  attentati continui, da parte dei nostri  decisori pubblici, alla libertà degli  scienziati. Come se non fosse sancita con  chiarezza dalla nostra Costituzione! Molti  dei nostri guai (corruzione, analfabetismo  funzionale, declino economico,  incertezza della legge) hanno a che fare  con l`assenza di una capacità di mettere al  centro del nostro modello di sviluppo la  cultura e la ricerca, con tutti i valori di  fondo che esse sono in grado di veicolare.  Da oltre dieci anni esiste in Italia  un`associazione che porta il nome di un  ricercatore universitario di economia  ambientale, Luca Coscioni, morto di Sla, il  quale aveva molto chiaro lo stretto  rapporto che esiste nel mondo civile tra  libertà (senza aggettivi) e scienza. Questa  associazione si è battuta più di ogni  accademia scientifica nazionale per la  libertà di ricerca scientifica sui fronti della  medicina riproduttiva, della  staminologia, degli ogm, della  sperimentazione animale, della  valutazione meritocratica della ricerca e  dei ricercatori, senza peraltro dimenticare  che i malati godono di tutti i diritti  fondamentali. Il 14 e 15 novembre  l`Associazione Coscioni organizza presso  il Parlamento europeo una riunione  preparatoria al Terzo Congresso Mondiale  per la Libertà di Ricerca Scientifica,  affrontando temi cruciali come «per chi e  cosa è la scienza», e presentando la  proposta di un indicatore internazionale  della libertà della scienza, e discutendo  come si può regolamentare l`innovazione,  tenendo conto delle sensibilità e del  pluralismo, ma senza penalizzare  benessere e libertà. Tra i partecipanti il   premio Nobel John Sulston, il  commissario europeo Tonio Borg, John  Harris, Bernart Soria, Philippe Busquin,  Michele De Luca, Paolo Bianco, Bernard  Siegel, Piergiorgio Stata, Bruce Aylward  (http://www. associazionelucacoscioni.it  /landing/terzo-congresso-mondiale-lalibert-di-ricerca-scientifica).  Nel  preambolo, firmato da Gilberto Corbellini,  si legge che «i Paesi che investono meno  in ricerca scientifica, soprattutto  fondamentale, non solo sono più poveri in  termini di Pil pro capite, ma presentano  tutti gli indicatori correlati alle libertà  politiche, civili ed economiche più  negativi. I rappresentanti politici, spesso  privi di una cultura scientifica, tendono a  pensare che siano le legislazioni e le  politiche relative all`economia e alla  finanza la chiave per generare benessere,  ma è provato che sono il livello di libertà  della ricerca scientifica e la qualità  dell`istruzione – non solo, ma soprattutto,  scientifica – a formare cittadini più capaci  di far funzionare il mercato e le istituzioni  liberali in modo efficiente ed efficace per  rispondere ai bisogni individuali».