Quei farmaci anticancro solo per ricchi

La Repubblica
Michele Bocci

Due nuovi farmaci oncologici molecolari a pagamento per i cittadini. Un cortocircuito delle normative europea e italiana sta producendo una macroscopica ingiustizia per i malati. Come rivelato dal sito dell’Espresso, il Pertuzumab e l’Aflibercept, il primo usato contro i carcinomi della mammella, il secondo per i tumori del colon retto, in Italia saranno a carico dei pazienti. Il primo costa 6mila euro all’inizio e poi 3mila ogni tre settimane, il secondo 4mila euro ogni tre settimane. Cosa è successo? L’Ema, l’ente regolatorio farmaceutico europeo, ha approvato i due medicinali, rispettivamente il 4 marzo e il primo febbraio scorso. Fino ad ora dopo l’approvazione di Ema, l’Aifa, cioè l’Agenzia per il farmaco italiana, incontrava l’azienda produttrice e contrattava il prezzo, per decidere il valore del rimborso che il sistema sanitario nazionale avrebbe riconosciuto per il medicinale. Fatto l’accordo, il prodotto finiva in fascia A, cioè a carico dei sistemi sanitari regionali e veniva messo in commercio. Un nuovo decreto, siglato dall’ex ministro Renato Balduzzi, ha però previsto che i medicinali vadano in vendita subito dopo l’approvazione dell’Ema e prima dell’accordo sul prezzo all’Alfa, che può durare da 2 a 6 mesi. Visto che non si sa ancora nulla della rimborsabilità, però, finiscono in fascia C, cioè a pagamento del paziente dopo prescrizione. Si tratterebbe di un modo per rendere disponibile prima il medicinale per i malati ma quando i prezzi sono così alti e i malati hanno il cancro, produce effetti distorti. Come in questo caso. E la prima volta che due farmaci oncologici vengono fatti pagare ai pazienti, ed è probabile che chi ne ha bisogno inizi dei contenziosi con la propria Regione per farseli comunque rimborsare dopo averli comprati. Ieri gli uffici del ministro Beatrice Lorenzin hanno iniziato a studiare la vicenda, perché si ritiene che una situazione del genere non sia accettabile. Si sta pensando a dei correttivi che potrebbero arrivare già nei prossimi giorni. Renato Balduzzi, oggi parlamentare con Monti, spiega qual è la filosofia della norma. «Abbiamo sdoppiato la procedura: da un lato l’autorizzazione al commercio arriva subito — dice l’ex ministro — dall’altro l’Aifa lavora sul prezzo senza pressioni e condizionamenti. Dobbiamo ricordare che una volta, in attesa della determinazione del costo del farmaco, il prodotto in Italia non era disponibile e molti se lo andavano a comprare all’estero. La possibilità di comprarlo in Italia era comunque stata richiesta dai pazienti. Quindi per chi non può permetterselo non cambia niente rispetto a prima». Balduzzi spiega che comunque la legge permette una via d’uscita in certi casi: «L’Aifa, vista l’importanza terapeutica o sociale di certi medicinali, può anticipare i tempi di determinazione del prezzo e quindi della gratuità del farmaco per il paziente». Pertuzumab e Aflibercept sono due farmaci molecolari. «Possiamo dividere questa categoria di medicinali in due tipi, quelli che guariscono il tumore e quelli che allungano la sopravvivenza e migliorano la qualità della vita». A parlare è Piergiuseppe Pelicci, con direttore scientifico dell’Ieo di Milano. «I primi funzionano ad esempio contro alcuni linfomi. I due nuovi farmaci rientrano tra i secondi. L’Ema li ha approvati perché gli studi clinici dimostrano un effetto significativo, superiore ad altri farmaci disponibili. Bisogna però chiarire che i medicinali molecolari si danno a pazienti selezionati, non sono come la chemioterapia che si fa a ogni malato. I nuovi prodotti costano tutti tanto. Se ora questi due sono a carico del paziente, quando saranno rimborsabili diventeranno a carico dei cittadini”. Quello che sta succedendo con Pertuzumab e Aflibercept non piace alla Lilt, Lega iìtaliana per la lotta contro il tumore. Per il presidenteFrancesco Schitulli, un senologo, i “farmaci oncologici devono essere gratuiti. Nessuno si augura di sviluppare un cancro, una malattia già destabilizzante sotto l’aspetto fisico e psicologico. Non dobbiamo aggiungere l’onere finanziario. Va trovato un modo per non farli pagare. Lo Stato deve aiutare i cittadini. Questi prodotti allungano comunque la vita e migliorano la sua qualità”.