Proteggere i malati di Sla

Repubblica

I gesti estremi hanno spesso un significato simbolico. Uno è lo sciopero della fame. E se a praticare questa forma di protesta sono dei malati gravi, delle persone in condizioni fisiche già drammatiche, non si può, né si deve, restare indifferenti. Ecco perché il digiuno messo in atto dai malati di Sla, sclerosi laterale amiotrofica, ha scosso il mondo politico nella sua totalità. Tuttavia quanto è avvenuto lascia sconcertati: possibile che il governo faccia fatica a mettere un po` di soldi nel Fondo per la non autosufficienza, quello che dovrebbe coprire i costi per l`assistenza ai pazienti con la Sla? Sono convinto che le risorse necessarie verranno trovate, come ha annunciato il ministro Grilli. Ma non è segno di civiltà che malati tanto gravi vengano costretti a digiunare per farsi sentire. Si danno miliardi di euro a grandi banche, si sostengono fabbriche obsolete, si sprecano 600 milioni di euro per un ponte (quello di Messina), però si lasciano al loro destino le famiglie che non riescono a sostenere il peso economico, e psichico, della non autosufficienza. Lo sciopero della fame, ora attuato dalla radicale Coscioni, dei malati di Sla è un atto di accusa contro chi non sa, o non vuole, proteggere i più deboli.