Procreazione, giudice ordina diagnosi preimpianto

Rai News24

Per la prima volta dall’entrata in vigore della legge 40 sulla fecondazione assistita, un giudice ha riconosciuto il diritto di poter fare la diagnosi preimpianto. Il Tribunale di Cagliari ha autorizzato una coppia, lei malata di talassemia major e lui portatore sano, di eseguire il test all’Ospedale Microcitemico di Cagliari.

Le strutture pubbliche che eseguono interventi di procreazione medicalmente assistita devono necessariamente dotarsi anche delle attrezzature atte a svolgere la diagnosi preimpianto per le coppie affette da malattie genetiche. Lo sancisce, per la prima volta in Italia, l’ordinanza del tribunale di Cagliari, che ha accettato il ricorso di una coppia con la ragazza affetta da talassemia e l’uomo portatore sano.

 “L’ordinanza – spiega Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni che ha reso pubblica la notizia – in sostanza dice ai centri pubblici: se hai un laboratorio di citogenica attrezzato per eseguire la fecondazione assistita, ti devi dotare di strutture in grado di offrire anche la diagnosi preimpianto a chi lo richieda, o in alternativa devi legarti in convenzione con strutture sanitarie esterne. Un passo avanti fondamentale, se consideriamo che dei 76 centri di PMA pubblici attualmente esistenti nessuno offre la diagnosi preimpianto, che era vietata dalla legge 40 ma poi e’ stata autorizzata dalle linee guida Turco del 2008 e dalle innumerevoli sentenze di questi anni”. Ora, aggiunge Gallo, “si tratta di vigilare sull’applicazione di questo principio, dovremo farci sentinelle della legge come e’ stata modificata in questi anni”.