Privati e banche cordonali

di R. Fa.

Di questi tempi, in freezer, congelata, pare esserci finita soltanto la norma del decreto milleproroghe che apre la strada, per la prima volta nel nostro Paese, alla possibilità di creare banche private per la raccolta di sangue cordonale, particolarmente ricco di cellule staminali. L’utilizzo sarebbe finalizzato non alle esigenze della collettività, ma a quelle del donatore o dei suoi più stretti congiunti. 

Frutto di un emendamento inserito da un parlamentare della Rosa nel pugno, la combattiva Donatella Poretti, l’opportunità in effetti è in stand by fino al prossimo mese di febbraio, quando scadrà, a sua volta, l’ordinanza che disciplina pro tempore tutte le banche cordonali attivate, firmata dall’ex ministro della Sanità Livia Turco.

Il Sole 24 Ore ha seguito la vicenda e ha registrato anche le difficoltà di ordine scientifico, prima ancora che giuridico e logistico, connaturate alla materia. Una strada si è aperta. Ma la prudenza è più che mai d’obbligo. Sono gli stessi scienziati a dirlo: le staminali sono tutt’altro che la panacea per tutti i mali.