Presto dieci i centri di ricerca lo studio Zamboni va avanti

La Nuova Ferrara
Paolo Zamboni

Entro la fine di gennaio i centri che in Italia inizieranno la sperimentazione dello studio “Brave Dreams” (metodo Zamboni) saranno 4 e dovrebbero diventare 10 entro la primavera. La notizia arriva dallo Steering Committee, il comitato scientifico che guida i lavori della ricerca sulla sclerosi multipla e che ribadisce che lo studio non verrà interrotto e nemmeno condizionato da altri studi finanziati da enti privati. Al termine della sperimentazione saranno quasi 700 i pazienti studiati, si ritiene che lo studio – spiega un comunicato stampa – si concluda entro 2 anni. Nel frattempo, alla fine dello scorso anno, la Regione Emilia-Romagna ha espresso soddisfazione per la sperimentazione dell’angioplastica come trattamento per la Ccsvi associata alla sclerosi multipla, impegnandosi «affinché studi contrapposti, condotti da privati e seppur meritevoli, non siano utilizzati per condizionare o frenare la sperimentazione su tutto il territorio nazionale». La Regione Emilia-Romagna ha finanziato la sperimentazione della “cura Zamboni” e ha preso posizione approvando in assemblea legislativa due risoluzioni politiche. La prima per impegnare la giunta regionale a contrapporsi a un uso di studi diversi che intenda “condizionare o frenare” la sperimentazione clinica del trattamento per l’Insufficienza venosa cerebro-spinale cronica (Ccsvi); la seconda per esprimere soddisfazione per il protocollo di sperimentazione, evidenziando le speranze dei 58.000 malati di sclerosi multipla in Italia e ripercorrendo le ricerche condotte da Zamboni a Ferrara.