Petizione al Parlamento Europeo sulla salute riproduttiva

Considerato che:

La Conferenza Internazionale delle Nazioni Unite su popolazione e sviluppo(CIPS), tenutasi al Cairo nel 1994, ha stabilito, tra i vari obiettivi, quello di garantire entro il 2015 “che informazioni esaustive ed empiriche e una completa serie di servizi di assistenza alla salute riproduttiva, come la pianificazione familiare, siano accessibili, comprensibili, accettabili e convenienti per tutti gli utenti “.

Si evidenzia che:

La prima Conferenza Internazionale delle Nazioni Unite su popolazione e sviluppo (CIPS) si è tenuta nel 1974 a Bucarest.
Da allora, altre due conferenze delle Nazioni Unite sono state convocate ogni dieci anni: una nel 1984 a Città del Messico e l’altra nel 1994 al Cairo.
Dopo il 1994 le Nazioni Unite non hanno convocato nessun’altra conferenza sulla popolazione, e non è stato previsto di farlo;

nel 2002 il Segretario generale dell’ONU ha sottolineato che gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (tra cui, lotta alla povertà e alla fame, affermazione della parità di genere e empowerment delle donne, diminuzione della mortalità infantile, migliorare la salute materna) non può essere raggiunto “se le domande sulla salute della popolazione e sulla salute riproduttiva non sono indirizzate nel migliore dei modi. E ciò si deve tradurre in sforzi maggiori per promuovere i diritti delle donne e maggiori investimenti nell’istruzione e nella sanità, inclusi la salute riproduttiva e la pianificazione familiare “;

il Forum delle ONG sulla salute sessuale e riproduttiva e sullo sviluppo- tenutosi a Berlino nel settembre 2009, convocato dal Governo Tedesco e dal Fondo Onu per la popolazione- ha pubblicato un invito all’azione per garantire “che i diritti sessuali e riproduttivi siano pienamente riconosciuti e rispettati, in quanto diritti umani”.

Considerato quanto detto precedentemente si chiede al Parlamento europeo, nel quadro della sua politica di relazioni esterne, di:

invitare le Nazioni Unite a convocare una nuova Conferenza mondiale su popolazione e sviluppo, ospitata, se necessario, dall’Unione Europea;
riconoscere i diritti sessuali e riproduttivi come diritti umani fondamentali, al fine di includerli tra gli obiettivi dell’Unione europea sui diritti umani, vale a dire la creazione di una politica specifica sui diritti umani questione;
assicurare che tutti gli aiuti e i progetti di cooperazione dell’Unione Europea per i paesi terzi abbiano, come tema trasversale e come requisito preliminare per l’approvazione del progetto, una componente sui diritti sessuali e riproduttivi.

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