“Pasticche fai-da-te. Neanche i pusher sanno cosa vendono”

Il Fatto Quotidiano
Chiara Daina

“Cento droghe nuove all’anno, neanche i pusher sanno davvero c’è dentro.” Riccardo Gatti, psichiatra e direttore del Dipartimento dipendenze della Asl di Milano, evidenzia l’aumento del consumo di alcolici, superalcolici e droghe tra i giovanissimi “perché una volta dovevi venderti i beni di famiglia per acquistarle, oggi no, sono alla portata di tutti e le trovi ovunque”.

Di che sostanze si tratta?

“Non sono tanto diverse da quelle che c’erano già sul mercato. Sono sostanze stimolanti o allucinogeni, alcune che ti fanno ridere, altre che ti danno più carica, altre ancora che ti stordiscono.”

Sono aumentati i consumatori di droga?

“Il numero è più o meno stabile. Crescono però gli adolescenti che ne fanno un uso occasionale perché il costo delle sostanze si è abbassato. Il consumo non è più legato a uno stile di vita, un genere musicale, un’ideologia autoemarginalizzante o anticonformista. Oggi è trasversale e riguarda entrambi i sessi. Per puro scopo edonistico. Nei Sert di Milano ogni anno arrivano 600/700 nuovi casi che si aggiungono ai quattromila già in cura. In totale in città sono novemila considerando anche i servizi privati, i centri diurni, le comunità elestrutture penitenziarie. L’alcol è la droga più diffusa, seguono le metanfetamime, come l’ecstasy, cannabis e droghe sintetiche. C’è una ripresa lenta dell’eroina, che non è mai sparita. Il tossicomane inizia a drogarsi in luoghi di aggregazione, come le discoteche, ma poi finisce a farsi la dose da solo davanti alla tv. Quindi non serve demonizzare le discoteche.”

Perché si drogano?

“Un ragazzo si droga per emulazione, perché l’amico gli ha detto che èstata un’esperienza super e non gli è successo niente. Ma il rischio di un infarto o addirittura di rimanerci secchi c’è sempre. Quello che i ragazzi ignorano e che devono assolutamente sapere è che le reazioni alle droghe variano da organismo a organismo.”

Ci spiega?

“In generale l’effetto dipende da tre fattori. Primo dal dosaggio, che però non possiamo mai sapere con certezza. Le pasticche vengono prodotte artigianalmente, in modo clandestino, chi le acquista non sa davvero cosa c’è dentro, non è tutelato da nessuno, tantomeno dal pusher, anche lui tenuto all’oscuro. Secondo, dallo stato psicofisico della persona. Terzo dalle circostanze in cui si trova. Impossibile fare una sola diagnosi. E non c’è mai una condizione migliore per consumare droga. Ogni volta è come giocare alla roulette russa. Le droghe sregolano i centri di temperatura corporea, non fanno sentire la fatica, così ci si muove di più, ci si accalda e si creano squilibri degli elettroliti, cioè dei sali minerali, fondamentali per mantenere il ritmo cardiaco. Il rischio a questo punto è la morte. Se poi uno si ferma un attimo, si idrata con dell’acqua non fa che ridurre il rischio ma non lo toglie.”

Perché c’è un consumo più disinvolto di alcol?

“Perché è legale, ovunque, a qualsiasi ora. Non serve avere un certo stile di vita, è un’abitudine consumistica. Una volta si usciva di testa alla fine dei pasti, oggi invece a digiuno, durante l’aperitivo.”

Il ragazzo acquistando il drink pensa di avere tutto sotto controllo ma non è così. Ma come si fa a chiedere al cliente di 16 anni di essere responsabile al 100%?

“Gli adolescenti non sanno che l’alcol provoca danni al sistema nervoso, al fegato, aumenta il rischio di tumori e comporta erosione gastrica. Ogni volta che c’è un abuso si fanno danni. Le ragazze finite in ospedale in Puglia non erano delle alcolizzate. Spesso l’alcol viene abbinato a stupefacenti o psicofarmaci. È un’altra tendenza che si sta diffondendo. Un mix deleterio che crea un effetto di alterazione più profondo, la persona può perdere i sensi fino al coma e nel peggiore dei casi morire. Occhio, anche prendere farmaci con alcol fa malissimo. Basta un semplice antinfiammatorio. Altro grave errore è bere un energy drink dopo la sbronza per mettersi al volante. In realtà non neutralizza l’effetto sedativo dell’alcol, ti dà solo l’impressione di essere più sveglio e poi ti schianti contro un palo lo stesso.”