Filomena Gallo sull’Almanacco 2022 dell’Huffington Post

Almanacco 2022 Huffington Post

Tra gli articoli selezionati dall’Huffington Post per l’Almanacco 2022, con cui la testata diretta da Mattia Feltri vuole raccontare l’anno che si sta per concludere, c’è anche un pezzo del segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo. L’articolo è stato pubblicato sul suo blog, l’11 febbraio scorso, in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze in Scienza. Di seguito uno stralcio del pezzo.

Parità di genere. La più grande violazione dei diritti umani

Ogni qualvolta si presenta la necessità di comporre un governo, un’amministrazione locale oppure un comitato tecnico scientifico o una task force, e in Italia siamo tornati a ritmi da “prima Repubblica” e non solo per colpa della pandemia, si lanciano giustamente appelli affinché si includano presenze e competenze femminili. 

Non perché si vogliano imporre quote “rosa”, ma perché è statisticamente impossibile che in un mondo dove vivono più donne che uomini le posizioni apicali siano ricoperte – e quasi sempre per cooptazione – da rappresentanti di una metà dell’umanità. L’eguaglianza e la non discriminazione sono principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione e obblighi internazionali della Repubblica italiana in virtù dell’aver ratificato tutti gli strumenti internazionali dei diritti umani.

Nel 2015 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato l′11 febbraio “giornata mondiale per ottenere un pieno ed equo accesso e partecipazione alla scienza per donne, ragazze e bambine” per contribuire all’uguaglianza ed emancipazione femminile. Con pochissime eccezioni, tutti nel nord Europa, la non inclusione delle donne è probabilmente un problema globale di portata pari al riscaldamento climatico – e alcuni studi ritengono che le due questioni siano anche correlate.

Secondo l’Istat in Italia una ragazza su quattro con meno di 30 anni non studia e non lavora. La situazione varia a seconda delle zone: il 16% delle ragazze meridionali non finisce la scuola, contro il 10% del nord e l’8% di chi vive nelle regioni del centro. La metà delle donne con due o più figli fra i 25 e i 64 anni non lavora. Fra le coppie giovani con figli solo nel 28% dei casi entrambi lavorano a tempo pieno. Una donna su 10 con almeno un figlio non ha mai lavorato per dedicarsi completamente alla cura dei figli – la media in Europa è del 3,7%. Tornando al sud questa “scelta” è stata fatta da una donna su cinque con almeno un figlio per “prendersene cura”.

Se questi sono i dati di uno Stato fondatore dell’Unione europea e che quest’anno preside il G20 ci possiamo immaginare quale possa essere la situazione nei paesi in via di sviluppo e in particolare quale sia il coinvolgimento femminile in materie scientifiche.

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