Ormai non sono le leggi ma i magistrati a stabilire le regole

Libero Quotidiano
Renato Besana

Con l`ordinanza del tribunale di Cagliari secondo la quale la sanità pubblica è tenuta ad assicurare la diagnosi preimpianto alle coppie affette da malattie genetiche, un`aula di giustizia si è ancora una volta sostituita al Parlamento. In materia di fecondazione assistita, la legge 40 vietava tale possibilità, poi ammessa dalla legge Turco ma soltanto per chi fosse affetto da malattie sessualmente trasmissibili. In questa circostanza però, si trattava di anemia mediterranea, che si trasmette per via ereditaria. La corte ha esplicitamente richiamato la giurisprudenza che ha posto le premesse sulle quali si fonda la sua decisione, rendendo dunque palese l`elaborazione della normativa via via svolta dalle toghe. Come ha affermato Filomena Gallo, segretaria dell`associazione Luca Coscioni, «dovremo farci sentinelle della legge così com`è stata modificata in questi anni». I tribunali non sono i luoghi adatti a discutere i principi etici o religiosi che hanno ispirato questo o quell`articolo di legge, che essi sono chiamati ad applicare. Ma i testi che escono dalle Camere sono non dí rado mal scritti, a un tempo lacunosi e sovrabbondanti, pieni di quelli che gli informatici hanno soprannominato «bugs», cioè falle di sistema nelle quali è facile insinuarsi per completare, orientare e qualche volta stravolgere l`impianto complessivo. 
Le ambiguità, casuali o volute, sono tali e tante da aver trasformato l`Italia nel Paese della legislazione fluttuante. I giudici, sospinti dalle parti, sono spesso costretti a metterci del loro per venire a capo del caso concreto. A volte colgono nel segno, altre no. Per quel che è accaduto a Cagliari, l` opinione pubblica è destinata a dividersi tra chi plaudirà e chi al contrario griderà allo scandalo. Gli argomenti addotti da ciascuno non saranno sprovvisti di buone ragioni, sulle quali riflettere. Chi scrive, al contrario di quanto si sente ripetere con inutile sussiego, è convinto che le sentenze si possano e anzi si debbano discutere, come ogni altro aspetto della civile convivenza. Da noi, un simile esercizio a mezzo stampa comporta il rischio di finire al gabbio per esplicita e confermata volontà del legislatore; si può soltanto sperare nella clemenza della corte. 
Le cronache, nel corso dell`ultimo ventennio, hanno più e più volte riferito come alcuni magistrati abbiano scientemente disapplicato la normativa vigente o l`abbiano vanificata; d`altra parte, un reato come l`associazione esterna di stampo mafioso non esiste in alcun codice, ma è frutto d`ingegneria giuridica praticata in camera di consiglio. 
Quando in discussione c`è la politica del corpo (e dell`anima, per ci crede), come per la fecondazione assistita, le polemiche s`inaspriscono. A Cagliari è stata imposta una direzione: che si tratti d`un sotterfugio o d`una conquista, bisogna rendersi conto che i confini della legalità sono salvi. Sei testi di legge che appaiono nella Gazzetta ufficiale si possono aggiustare a piacere, dipende da chi li pensa e li approva.