No a “Nazirock”. Protestano gli studenti della Luiss

A seguito del no del rettore dell`università Luiss "Guido Carli", Massimo Egidi, alla proiezione del documentario Nazirock, un gruppo di studenti dell`ateneo romano ha .scritto una lettera aperta, nel quale, è spiegato in un comunicato, sostengono, che con questo «diniego l`università perde l`occasione di contribuire al dibattito pubblico e conferma la tendenza a chiudersi in se stessa».
La mobilitazione studentesca, è sempre detto nella nota, «ha preso il via giovedì scorso quando, dopo il sequestro del professor Pescosolido avvenuto alla Sapienza, che ha insegnato alla Luiss», gli "Studenti Coscioni per la libertà di ricerca" hanno voluto manifestare «la loro condanna a ogni forma di integralismo».
«Facendo tesoro della lezione liberale che la Luiss Guido Carli ci ha impartito – è scritto nella lettera – abbiamo deciso di rispondere alla violenza con il dialogo, sicuri che il confronto possa internalizzare il conflitto e svolgerlo entro i confini della dialettica democratica. Da qui la decisione di proiettare Nazirock, la cui programmazione nelle sale, è stata ostracizzata dalle intimidazioni di Forza Nuova».
Dall`università respingono le accuse: «Abbiamo ritenuto non opportuno autorizzare la proiezione del film, in un momento in cui c`è un clima di scontro latente e di conflitti e in particolar modo visto che siamo in periodo di esami, con il dovere di garantire la tranquillità di tutti gli studenti – spiegano alla Luiss Noi avevamo proposto agli studenti di organizzare un dibattito sul tema, ma senza proiezione, e loro hanno rifiutato».
«Mi sembra un segnale allarmante. I libri e i film dovrebbero entrare liberamente nelle università, essere letti, visti e criticati» commenta il regista di Nazirock Claudio Lazzaro, notando che «si sta affermando un clima d`intimidazione: Nazirock non può essere proiettato neì cinerea perché gli esercenti hanno paura e, in qualche caso, perfino le librerie hanno nascosto il dvd pubblicato da Feltrinelli».