Quando ieri mattina è diventata ufficiale la notizia del taglio di Cardiochirurgia e Neurochirurgia, i sindacati non ci hanno pensato un attimo: immediata è scattata l‘occupazione simbolica dei due reparti di eccellenza del San Filippo Neri.
«La situazione è esplosiva, le aziende sono polveriere», sottolinea il segretario provinciale della Uil Fpl, Paolo Dominici che spiega: «Bondi dovrà venire di persona per chiudere questi reparti: noi le difenderemo ad oltranza e, nel frattempo, senza arrecare danno ai malati, né provocare disservizi, le occupiamo». «Da oggi apriremo una serie di azioni vertenziali senza fine e a macchia di leopardo — aggiunge Dominici —. Non sarà semplice sedare questa situazione se non con il ravvedimento da parte dell’Asp e del commissario Bondi nelle intenzioni sin qui manifestate che colpiscono il Servizio sanitario regionale in modo politico, strumentale ed irreversibile».
Gianni Nigro della Cgil Funzione pubblica boccia i tagli: «Siamo pronti a fare le barricate». Donato Antonellis dell’Anaao Assomed ricorda: «È uno dei migliori centri per la cura dell’infarto». Anche David Sassoli (Pd) ha partecipato ieri a una affollata assemblea nel San Filippo Neri: «I tagli in questo centro di eccellenza non possono essere fatti ad un tavolo, ma verificando di persona ciascuna situazione e soprattutto ragionando su dati reali e aggiornati». E ieri il Consiglio comunale ha votato all’unanimità una mozione, presentata da Ferdinando Aiuti, «per dire no alla chiusura di reparti nel San Filippo Neri». Oggi nell’ospedale in via Trionfale si svolge una nuova assemblea pubblica. La petizione per chiedere di salvare l’ospedale ha toccato le 5o mila firme tra lavoratori e cittadini.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.