Nasce senza reni, bimbo sottratto ai genitori per sottoporlo a dialisi

BARI – Davide ha solo un mese, ma quasi certamente non vivrà a lungo. È nato il 28 aprile scorso a Foggia, affetto dalla sindrome di Potter, cioè senza reni e con altre gravi malformazioni. Ai suoi genitori Maria Rita di 33 anni e Massimo di 38 il Tribunale dei minorenni di Bari ha sospeso la potestà genitoriale per non aver deciso in tempi rapidi se dare o meno l`assenso a sottoporre il piccolo a dialisi. come indicato dai medici.
La coppia ha fatto ricorso allo stesso Tribunale dei minorenni di Bari: oggi la decisione, che però verrà notificata domani o venerdì.
Davide è in un’incubatrice, sottoposto a dialisi in una stanza al primo piano dell’ospedale pediatrico "Giovanni XXIII" di Bari. Vi è stato trasferito poco dopo la nascita su decisione del primario di Neonatologia dell’ ospedale di Foggia. al quale il neonato è stato affidato dal Tribunale dopo la sospensione della potestà genitoriale.
All’inizio i medici di Foggia avevano detto ai genitori che Davide non aveva speranza. Poi però era arrivata la richiesta di sottoporlo a dialisi. I genitori avevano tentennato nel decidere, e nel giro di poche ore è arrivato il provvedimento del Tribunale.
Per il comitato etico dell’ospedale, riunitosi il 21 maggio scorso, non si tratta di accanimento terapeutico.
Uno zio del piccolo, Antonio Vigilante, sostiene però il contrario sottolineando che i medici avrebbero ogni giorno difficoltà ad individuare l’arteria attraverso cui praticare la dialisi e ricordando che alla riunione del comitato etico non sono stati ammessi i genitori di Davide.
A loro posto c’era il tutore. Contro la sospensione della potestà genitoriale è stata avviata anche una petizione ori line firmata. tra gli altri, da Mina Welby, vedova di Piergiorgio.
«Mio figlio – racconta il papà di Davide – è sottoposto ad un calvario. Avevamo chiesto solo un pò di tempo per consultare il "Bambin Gesù" di Roma e capire se è giusto sottoporlo a sofferenze inutili: la sindrome che lo affligge ha un esito sfavorevole. Ma altri hanno deciso per noi».