Maternità surrogata, una legge tutela più di un divieto

L’Associazione Luca Coscioni fin dal 2016, insieme ad altri, ha lavorato a una possibile legge sulla gestazione per altri solidale con l’obiettivo di arrivare ad un buon testo, che tuteli i nati, la gestante per altri e la coppia di genitori intenzionali.

Ci scrive Filomena Gallo, avvocato e Segretario Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.

Gentile direttore,

La storia dei 46 neonati nati grazie alle tecniche di gestazione per altri, ora apolidi, bloccati a Kiev dalle frontiere chiuse per il Covid-19, e dei loro genitori, che attendono con ansia di poterli abbracciare, ci porta, oggi più che mai, a riflettere sulla necessità di una legge sulla gestazione per altri. Perché una legge tutela più del divieto. E un divieto che non protegge rischia di portare all’abuso, all’illegalità e a situazioni come quella ucraina di questi giorni.

Le coppie che al momento sono bloccate in Italia hanno scelto di andare all’estero, dove la gestazione per altri è legale, per non commettere un reato in Italia, dove invece questa tecnica è vietata. In particolare, in Ucraina, dove l’accesso a questa pratica è legale, uno dei gameti deve essere della coppia dei genitori che hanno intenzione di avere un figlio. Alla nascita del bambino, poi, a seguito della rinuncia formale della gestante, i due genitori “intenzionali” diventano a tutti gli effetti i genitori del neonato e si procede con la comunicazione legale del certificato di nascita all’ambasciata con richiesta di trascrizione al comune di residenza. Un iter che, per queste coppie, è stato interrotto a causa Covid-19 e che ha impedito loro di recarsi in Ucraina per completare tutti i passaggi necessari per tornare in Italia. La legge 40/04, tra l’altro, prevede che chi accede alle tecniche di procreazione medicalmente assistite vietate in Italia non può disconoscere il nato che è figlio legittimo della coppia.

L’Associazione Luca Coscioni fin dal 2016, insieme ad altre associazioni, con giuristi ed esperti ha lavorato ad una possibile legge sulla gestazione per altri solidale, che è stata condivisa pubblicamente, con l’obiettivo di arrivare ad un buon testo, che metta al centro la tutela dei nati, della gestante per altri e della coppia di genitori intenzionali. Una proposta che può rappresentare, a tutti gli effetti, una base per normare l’accesso e l’esecuzione di una tecnica a tutela di tutti i soggetti coinvolti, nel pieno riconoscimenti di bambini che spesso vivono con le lore famiglie nell’ombra visto il clima ostile e di criminalizzazione che molti hanno creato attorno a loro. La proposta è stata condivisa lo scorso giugno ed è stata ulteriormente aggiornata, accogliendo le richieste di tutti i soggetti coinvolti. E’ arrivato il momento che questa proposta di legge sia depositata in Parlamento.

A chi si pronuncia contro queste scelte, chiediamo rispetto per tutte le mamme e i papà che devono affrontare tante difficoltà per creare una famiglia nel loro Paese. Un Paese spesso pronto ad analizzare le scelte altrui, senza però essere capace di affrontare determinate questioni con le regole di un Paese democratico in cui lo stato di diritto, prevede innanzitutto il rispetto della persona.

Sulla vicenda di Kiev, ad oggi, risulta che il “Ombudswoman” per la tutela dei diritti umani in Ucraina abbia fatto appello alle autorità locali al fine di trovare una soluzione per far sì che i bambini nati a seguito di gestazione per altri possano ricongiungersi con i loro genitori. Noi chiediamo al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, di prevedere una procedura che permetta alle coppie di raggiungere i propri figli in sicurezza e al contempo di comunicare il certificato di nascita agli organi preposti per la trascrizione.

Ricordiamo che come Associazione Luca Coscioni, abbiamo anche messo a punto Citbot, il sistema di intelligenza artificiale, che risponde alle domande dei cittadini anche sul tema della fecondazione assistita.

Pubblicato su Huffington Post – 16/05/2020