Mappa del cervello. Cento milioni stanziati da Obama

Corriere della Sera
Alessandra Farkas

New York  — Quando lo scorso 12 febbraio, durante il discorso sullo Stato dell’Unione, Barack Obama menzionò il suo progetto di «sviluppare una nuova tecnologia che possa registrare alla velocità del pensiero l’attività elettrica delle singole cellule cerebrali», molti bollarono l’iniziativa come l’ennesima chimera di un presidente che, non più candidabile, non ha ormai più nulla da perdere. E invece ieri Obama ha mantenuto la promessa. Ripercorrendo la strada battuta anni fa dai genetisti artefici dello Human Genome Project, il presidente Usa ha annunciato il suo rivoluzionario progetto per mappare la mente umana. Obama ha già chiesto al Congresso di investire 100 milioni di dollari soltanto il prossimo anno e 3 miliardi per tutta la durata del piano decennale al fine di «esaminare il lavoro del cervello e tracciare una mappa della sua attività». L’obiettivo: trovare il modo per curare malattie quali l’Alzheimer, il morbo di Parkinson, l’autismo, l’epilessia, la schizofrenia, mettendo altresì a punto terapie per guarire gli individui colpiti dall’ictus e da altri traumi cerebrali. «La finalità di quest’iniziativa è migliorare la vita di miliardi di persone in tutto il mondo», ha spiegato Obama parlando di fronte a medici e scienziati riuniti alla Casa Bianca. «Come esseri umani possiamo identificare galassie ad anni luce di distanza e studiare particelle più piccole di un atomo», ha aggiunto, «ma ancora non abbiamo svelato il mistero del chilo e mezzo scarso di materia grigia che abbiamo fra le orecchie». Anticipato alcune settimane fa dal New York Times in prima pagina, l’ambizioso progetto è stato ribattezzato «Brain, , acronimo di Brain Research through Advancing Innovative Neurotechnologies, ovvero ricerche sul cervello tramite neuro-tecnologie innovative in evoluzione. Il progetto prevede una stretta collaborazione tra agenzie federali, università e fondazioni private che aiuteranno un team di neurologi e nano-scienziati nei loro sforzi per portare avanti la conoscenza dei miliardi di neuroni presenti nel nostro cervello, per capire meglio come funziona la percezione sensoriale umana e il nostro stato di coscienza «E’ un annuncio spettacolare», ha commentato David Fitzpatrick, direttore scientifico del Max Planck Florida Institute for Neuroscience, «sono soldi spesi bene che in un futuro non lontano daranno immensi frutti».