Malata di sclerosi, muore per decreto del giudice

di A. M.

Il marito nominato «garante». Ieri ha rispettato la volontà della donna: niente respirazione artificiale

«Ora mia moglie è più serena. E` stato accolto il suo desiderio di dignità». E` quanto confidava nei giorni scorsi Nicasio Galano, marito della signora Vincenza, settantenne malata di sclerosi laterale amiotrofica (Sla). La paziente è morta ieri. Ma il 9 maggio scorso la famiglia aveva ottenuto un lasciapassare importante, destinato ad aprire un capitolo inedito in tema di medicina giuridica: il decreto con cui il presidente di sezione del Tribunale di Modena, Guido Stanzani, in funzione di giudice tutelare, rispondeva alla donna che chiedeva di non essere intubata. Non voleva subire interventi che non avrebbero fatto altro che prolungare inutilmente le sue sofferenze, in uno stato patologico di infermità fisica e psichica, come invece era successo nel caso Welby.

QUEL DECRETO è stato la chiave di volta che ha mutato l`atteggiamento dei medici, diversamente tenuti a praticare la tracheostomia e le manovre rianimatorie. Gli specialisti dell`ospedale di Baggiovara, che pure sono sempre stati diligenti e si sono prodigati in ogni modo, hanno potuto operare in una cornice legale di garanzie.

E COSÌ IERI, quando le condizioni di salute della ricoverata sono ulteriormente precipitate, il doloroso trapasso è avvenuto senza traumi ulteriori. Il marito della donna, nominato amministratore di sostegno, aveva confermato l`intenzione della donna già espressa a più riprese davanti a medici e psicologi, oltreché ai familiari e al magistrato. «Alla nostra famiglia, che è credente ha spiegato il marito – la decisione è parsa normale, visto il suo stato. Lei voleva affidarsi solo al Signore».

«LA VOLONTÀ è stata rispettata – dice la professoressa Maria Grazia Scacchetti, avvocato e docente di Giurisprudenza – è il primo caso definito per legge in Italia. Una paziente ha formalizzato questa volontà in modo da garantirsi che venisse rispettata». Una conquista importante anche per Antonino Forabosco, ordinario di Genetica medica e referente dell`associazione Luca Coscioni.

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Clicca qui per leggere il commento di Maria Grazia Scacchetti, Avvocato e Docente di Diritto Romano all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, al Decreto del Dott. Guido Stanzani