Il testamento biologico spacca maggioranza e Consiglio a Macerata. L’istituzione del registro per le dichiarazioni di volontà anticipate sui trattamenti sanitari proposta dal consigliere di Pensare Macerata David Miliozzi mette in crisi il Pd facendo emergere la doppia personalità del partito.
Da una parte i contrari: il capogruppo Maurizio Del Gobbo, Paolo Micozzi, Alessia Scoccianti, Paola Ottaviani e Aldo Tiburzi spalleggiati in maggioranza dagli Udc Ivano Tacconi e Marco Foglia e fiancheggiati nell’opposizione da Andrea Marchiori (Fi), Francesco Luciani (Idea Macerata), Maurizio Mosca (Città Viva) e Paolo Renna (Fdi). Dall’altra i favorevoli che oltre a Miliozzi potevano contare sui Pd Bruno Mandrelli – promotore con Enrico Marcolini (Città di tutti) di un emendamento di invito alla Camera e alla Regione affinché si legiferi al più presto sulla materia del “fine vita” – Paolo Manzi, Ninfa Contigiani, Chiara Bisio, Caterina Rogante, da Enzo Valentini e Gabriella Ciarlantini (Macerata Bene Comune), da Marco Menchi (Città di tutti). Assente il sindaco Romano Carancini, “salvato” dal meeting di Confindustria al teatro Lauro Rossi. Alla fine la spuntano i sì per 15 a 12 (e l’astensione del Pd Renato Rocchi). Per una volta la maggioranza deve dire grazie al “paracadute” offerto del M5S. «La coerenza del M5S che ha votato convintamente per l’istituzione del registro ha attutito la figuraccia di un Pd spaccato che nel voler proteggere una propria convinzione limita di fatto la libertà degli altri – commenta il consigliere Roberto Cherubini – Un voto trasversale di tutti coloro che reputano che le istituzioni debbano essere garanti della libertà personale». «Il fatto che non ci sia una legge nazionale è un punto di debolezza – è l’ infervorata arringa di Miliozzi- Oggi mi trovo qui a nome di tutte le associazioni del territorio (in aula anche la presidente di Cittadinanza Attiva Zelinda Piccioni) che chiedono al parlamento di darsi una mossa e a noi umili consiglieri di provincia di discutere di questo tema. Ci sono 150 Comuni in cui il testamento è stato già approvato. L’unica provincia in cui non è stato approvato è proprio Macerata. Dobbiamo dare un segnale in questo senso. Votare contro quest’ordine del giorno significa togliere ad un cittadino che potrà presentare la sua dichiarazione e decidere la libertà della sua vita».