L’ultima follia della Camera, riaprire i manicomi

Il Venerdì di Repubblica

Mentre iI Senato decreta la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, la Camera sembra pensare alla riapertura dei manicomi. Provocando la levata di scudi di psichiatri e associazioni dei familiari dei malati che si schierano compatti contro la proposta di legge del pidiellino Carlo Ciccioli, approvata dalla commissione affari sociali di Montecitorio.

Il rischio è che si torni a prima del 1978, seppellendo le conquiste in materia di cura del disagio mentale raggiunte da Franco Basaglia, riformatore della disciplina psichiatrica in Italia. Il tema è già caldissimo. A far discutere è soprattutto l’articolo 4 sul trattamento sanitario obbligatorio prolungato, ossia il ricovero forzato che si allunga a sei mesi rinnovabili. Altro punto critico l’articolo 5 che prolunga fino a 12 mesi iI periodo di «trattamento necessario extraospedaliero, senza consenso del paziente». Cura coatta insomma. Che evoca lo spettro del manicomio. L’Unione associazioni salute mentale attacca e parla di «metodi e luoghi di Internamento indegni». Piccata la risposta di Ciccioli: «Mi accusano di voler riaprire i manicomi? Chi lo pensa, li ha nel cervello…».