La Gran Bretagna è sempre più pronta, sembra confermare un sondaggio diffuso ieri dalla Bbc, alla legalizzazione del suicidio assistito. Attualmente aiutare una persona a morire è illegale e comporta una condanna fino a 14 anni. Ma il caso di una madre assolta la settimana scorsa dai giudici dopo aver aiutato la figlia malata da 17 anni di encefalomielite a morire fornendole dosi sempre più alte di morfina, ha riaperto il dibattito. Ieri sera durante il programma della Bbc Panorama, dedicato all’argomento, sono stati resi noti i risultati dell’indagine condotta su un campione di mille persone: secondo questa il 73 per cento degli intervistati crede che sia giusto aiutare a morire amici o familiari che sono malati terminali.
Tra questi c’è anche il celebre scrittore britannico Terry Pratchett al quale è stato diagnosticato nel 2007 il morbo di Alzheimer. Pratchett ha addirittura chiesto l’introduzione nel Reno Unito di "tribunali" che diano il via libera al suicidio assistito in caso di malattia terminale e si è detto pronto a fungere, se necessario, da "cavia". Lo scorso settembre il direttore della Procura generale Keir Starmer aveva pubblicato nuove direttive secondo le quali non sarà più nécessariamente reato, per esempio, accompagnare un familiare all’estero, in un Paese dove il suicidio assistito è legale come in Svizzera, a morire. «Bisognerà tenere conto delle circo- stanze di ogni caso – aveva sottolineato il procuratore – e ogni caso sarà esaminato singolarmente prima dalla polizia e poi dalla corte».
Ma se fino a poco tempo fa si parlava di legalizzare l’atto di accompagnare un parente all`estero a morire, «oggi si parla di aiutare una persona a morire qui, in Gran Bretagna, e in alcuni casi tra le quattro mura domestiche», ha dichiarato ieri Peter Saunders, direttore dell`associazione "Care not Killing". «Non capisco perché proprio le persone più vulnerabili debbano ricevere meno protezione dalla legge. Molti casi di abuso degli anziani accadono proprio nel contesto di famiglie apparentemente affettuose che invece sono spinte ad agire per motivi di egoismo o avidità».
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