Ritengo di aver maturato una certa esperienza nella “scienza” del governo e dell’amministrazione e mi occupo principalmente di politica locale qui a Tarquinia e di politica nazionale essendo un uomo di sinistra, con ideali civatiani. A breve, inoltre, avrò il piacere di approfondire le dinamiche della politica internazionale essendo stato ammesso alla scuola di politiche voluta da Enrico Letta per formare un gruppo di giovani politici che hanno voglia di rinnovamento vero. E anche se le mie condizioni non permettono l’immediatezza di “certe azioni”, io ci investo comunque del tempo perché hanno un valore fondamentale. Il mai pubblicato Manuale Cencelli fatto da una serie di appunti e strategie già definite a tavolino sembra circolare negativamente ancora oggi, sottoforma di pamphlet, tra gli attuali dirigenti politici. Credo sia ora di stracciare quel manuale e ricominciare a fare politica vera.
Cosa vuoi fare da grande? Non saprei esattamente cosa mi prospetti ulteriormente la vita, ma so cosa mi richiede l’impegno sociale e politico, umano e professionale nella mia Italia: lavorare per l’insieme delle condizioni di vita di una società che favoriscono il benessere, il progresso umano di tutti i cittadini. In poche parole il cosiddetto “bene comune”. Non voglio mancare questo grande appuntamento con il mondo. Non posso lasciarmelo sfuggire.