La cautela della Chiesa «temi etici nel limbo»

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Corriere della Sera
M. A. C.

Forse c`è l`esigenza di recuperare un`immagine pubblica «super partes». E non 
mancano preoccupazioni reali su questioni come il lavoro, lo stato sociale, í 
temi etici, la famiglia.

Ma dopo gli entusiasmi iniziali per la «salita» in politica di Mario Monti ora da parte della Chiesa cattolica prevalgono i toni della cautela. 
Una visibile «frenata», con ripetuti e quotidiani paletti posti ai contenuti dell`«Agenda» del premier uscente, verso il quale l`appoggio della prima ora è già subordinato a molte condizioni e molti distinguo.

Ieri è stato il vescovo di Parma, Enrico Solmicapo della commissione Cei per la famiglia e la vita, ad ammonire in un`intervista alla Radio Vaticana che «in Italia non abbiamo ancora fatto una politica familiare adeguata» e che «si deve riscontrare un cambio di mentalità nei progetti politici delle varie parti che stanno entrando in campagna elettorale». 
Inoltre, per Solmi, «non è possibile che la campagna elettorale metta in una sorta di limbo i temi etici». Proprio quei temi etici di cui Monti aveva detto che non saranno nell`indice della sua «Agenda».

E significative sono anche le parole pronunciate sempre ieri dall`arcivescovo di Taranto, Filippo Santorocon riferimento anche alle vicende dell`Ilva: «Ci 
auguriamo che il futuro governo non si pieghi al dominio dell`economia, ma tenga ben presenti le esigenze della salute, del lavoro, della famiglia e dell`educazione».
Nei 
giorni precedenti erano intervenuti l`arcivescovo di Ferrara, Luigi Negri, 
monsignor Rino Fisichella, «ministro» vaticano della Nuova evangelizzazione. 
Quindi il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero. Poi venerdì monsignor Mario Toso, in Vaticano numero due di Giustizia e pace, ha avvertito che le «Agende» 
dei partiti non devono «abbattere lo stato sociale».