“Indagine parlamentare sulla Ru486” l`ultima offensiva del centrodestra

Mario Reggio

gasparriSono passati sei giorni dal via libera dell`Alfa alla Ru486. A causa dei tempi tecnici la pillola abortiva non sarà commercializzata prima di settembre, ma intanto il centrodestra prepara già una nuova offensiva. La chiamata alle armi parte dal capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri.

«Sulla Ru486 il Parlamento agirà, acquisirà informazioni, se necessario anche attraverso un`indagine conoscitiva- afferma in un` intervista al Foglio- voglio sapere con precisione quante morti ha provocato questa pillola, dicono 29 ma voglio dati ufficiali, spiegazioni scientifiche, voglio conoscere gli effetti collaterali e i rischi che comporta».

All`offensiva estiva di Gasparri, dopo l`annuncio della scomunica per i cattolici che ne faranno uso da parte del Vaticano, si unisce un nutrito gruppo di parlamentari del centrodestra. In prima linea il sottosegretario all`Interno Alfredo Mantovano, che si dichiara pronto a scendere in campo come magistrato «io sono» per «smascherare l’ ipocrisia della legge sull`aborto che avrebbe dovuto prevenire anziché avallare l`interruzione di gravidanza». Immediata la replica di Livia Turco, ex ministro della Salute, e capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali della Camera:

«L`uscita di Gasparri è frutto di un colpo di sole. E singolare che voglia coinvolgere il Parlamento in questioni che riguardano esclusivamente la valutazione tecnicoscientifica. Non so con quale competenza i senatori e i deputati potrebbero valutare la congruità di un farmaco sulla salute delle donne. Tutto è frutto di un furore ideologico che li acceca e li espone al ridicolo». In realtà, scorrendo la storia italiana della Ru486, non si può prescindere dal fatto che il farmaco è utilizzato da anni nella maggioranza dei Paesi europei, che l`Emea, vale a dire l`Agenzia europea del farmaco l`ha sperimentata e autorizzata, ed in Italia la guerra alla Ru486 è iniziata molto prima che l`azienda produttrice ne chiedesse la commercializzazione. Nasce il sospetto che l`o-biettivo finale sia la legge 194 sull`aborto.

Un sospetto confermato dalle parole di Barbara Saltamartini, responsabile pari opportunità del Pdl: «Sono d`accordo con Gasparri. E una nuova forma di aborto. Quindi è giunto il momento di affrontare fino in fondo il diritto alla vita applicando il valore sociale della maternità sancito dalla 194». Ma insomma, la Ru486 è compatibile con la 194? Risponde Eugenia Roccella, sottosegretaria alla Salute: «Alla delibera dell`Aifa seguirà quella tecnica a metà settembre.

Lì verranno fissate le linee guida e tra le altre l`obbligo o meno del ricovero in ospedale, anche se la donna può firmare le dimissioni ed uscire. La strada della pillola abortiva è elettivamente domiciliare, con tutti i rischi che comporta, autogestita dalla donna, quindi sarà difficile renderla compatibile con il ricovero in ospedale come per l`aborto chirurgico. Il Parlamento non si vuol sostituire all`Alfa, ma vuole discutere della realtà italiana. Da noi, come in Francia conclude – la Ru486 è stata promossa dalla sinistra c dai radicali, quindi è stata una scelta politica»