Il Progetto “Ai Comuni il Testamento Biologico”

Federica Baretti

TREVISO – Un registro pubblico delle “scelte di fine vita” liberamente sottoscritte dai cittadini e consegnate al sindaco del proprio comune come garante e responsabile della salute pubblica. Nuova iniziativa per il testamento Biologico da parte della sezione trevigiana dell’Associazione Luca Coscioni per la Ricerca Scientifica. In linea con la campagna nazionale, la cellula trevigiana della Coscioni lancia l’idea del registro telematico dei testamenti biologici. Giampaolo Sbarra, Sara Visentin e Raffaele Ferraro, rappresentanti trevigiani dell’Associazione, chiedono ai sindaci e ai consiglieri comunali dei Comuni della Marca di “farsi coraggiosamente carico della responsabilità di rappresentare questa esigenza di rispetto della libertà di autodeterminazione dei cittadini”. Ai Comuni, in buona sostanza, si chiede di approvare una delibera per l’istituzione di un vero e proprio registro telematico delle volontà di fine vita. Nella bozza del documento preparato dall’Associazione, di legge che “l’Ente Comune è nella possibilità giuridica ed amministrativa di farsi promotore di atti amministrativi volti a introdurre il riconoscimento formale del valore etico delle dichiarazioni anticipate di carattere sanitario”. “E’ un’iniziativa – spiega Sara Visentin – che, alla luce di un disegno di legge che noi riteniamo vergognoso, vuole sensibilizzare enti pubblici locali e cittadini sulla questione del testamento biologico”. Allo stesso tempo, alla popolazione si domanda di inviare il proprio testamento biologico sia ai sindaci che al proprio medico di base. “Nessuno – spiegano i rappresentanti della Coscioni – sarà obbligato a fare ciò che non vuole o non ritere giusto”