Il Professor Montesani:”Con le staminali si rigenera l’osso della mandibola”

di Valentina Arcovio
ROMA – Un sorriso perfetto grazie alle cellule staminali. In futuro, i pazienti che hanno perso gran parte dell`osso mascellare, in seguito a perdita di denti per colpa di un trauma o di una parodontopatia, potranno tornare a sorridere grazie a una nuova tecnica tedesca perfezionata da Luigi Montesani, specialista in Paradontologia e Protesi della Tufts University di Boston.
«Si tratta di un intervento ambulatoriale soft – spiega Montesani – che permette di rigenerare in tempi brevi l`osso della mascella o della mandibola grazie all`uso di cellule staminali prelevate dal midollo dei pazienti».
Per arrivare a questi risultati il medico italiano si è ispirato a una tecnica tedesca, che lui stesso ha importato qualche anno fa in Italia. In pratica, un gruppo di scienziati tedeschi dell`Università di Friburgo e della Charitè di Berlino è riuscito a rigenerare le ossa della bocca partendo da cellule staminali prelevate dall`angolo mandibolare del paziente.
I ricercatori tedeschi hanno brevettato un metodo innovativo per ottenere la riproduzione delle staminali grazie al loro inserimento in una matrice tridimensionale.
Le cellule si moltiplicano su un dischetto e, dopo circa un mese e mezzo, sono pronte per essere impiantate là dove si presenta il difetto osseo del paziente. Dopo 4-5 mesi le cellule hanno rigenerato il difetto osseo.
«I pionieri di questa tecnologia – racconta Montesani – sono il professore Michael Sittinger della Charité a Berlino e il professore Rainer Schmelzeisen della Clinica Universitaria di Friburgo che nel 2001, per la prima volta nel mondo, hanno applicato questi innesti con staminali differenziate sul paziente».
Adesso, grazie al lavoro del medico italiano, è possibile accorciare i tempi, eliminando la cultura delle staminali in laboratorio. Questo perché l`evoluzione della ricerca ha consentito di utilizzare le cellule prelevate dal midollo invece che dall`angolo mandibolare.
«In questo modo è possibile impiantare le dal midollo del paziente staminali direttamente nella zona interessata, senza aspettare la loro moltiplicazione in laboratorio», spiega Montesani. Il tempo di rigenerazione dell`osso è lo stesso, solo che non bisogna più attendere quel mese e mezzo necessario per la cultura delle cellule. Una volta rigenerato l`osso del paziente, è possibile ancorare degli impianti, cioè delle "radici artificiali" in titanio che sosterranno poi i denti.
Questa tecnica è ancora in via di sperimentazione, ma secondo Montesani i primi risultati sono promettenti. «La tecnica è stata sperimentata sia su pazienti giovanissimi che su pazienti più adulti. Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti finora», dice il medico.
In effetti, questa tecnica probabilmente sarà destinata a rivoluzionare l`approccio medico a patologie dentali, che prima richiedevano interventi particolarmente invasivi. «Prima di questo progresso tecnologico – dice Montesani – la rigenerazione ossea si otteneva con un intervento di tipo ortopedico particolarmente traumatico, a volte con ricovero e anestesia generale. Grazie a questa tecnica di "bioingegneria tissutale", i pazienti avranno la possibilità di guarire, senza subire interventi traumatici e difficoltosi decorsi post-operatori».