Duro scambio tra Zamboni, lo scienziato italiano che è certo di aver messo a punto una terapia contro la sclerosi multipla e un pool di ricercatori canadesi che hanno concluso uno studio dichiarando che non c’è “nessuna evidenza per il metodo Zamboni”. Il verdetto canadese è venuto dopo una ricerca condotta su 200 soggetti di cui 100 sani e 100 affetti da sclerosi multipla. E non ha riscontrato alcuna evidenza sul fatto che un ridotto flusso di sangue nelle vene del collo, o una loro ostruzione, sia uno dei meccanismi coinvolti nella sclerosi multipla. Tesi alla base delle discusse teorie del medico italiano. Non è mancata, ovviamente la replica di Zamboni a Plos One, la rivista internazionale pubblicata dalla PLoS, una organizzazione no-profit di scienziati e medici che aveva pubblicato lo studio canadese. L’angiologo italiano, che ha messo a punto una terapia basata sull’ipotesi di un legame diretto tra la malattia degenerativa e l’insufficienza venosa cerebrospinale, critica la metodologia usata affermando che le discrepanze riscontrate ne sono una conseguenza.
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