Il loro progetto:trasformare il ddl in clava elettorale

L’Unità

 E questione più di ore, che di giorni.  La legge sul fine vita, che sostanzialmente  nega la possibilità di esprimersi  con un testamento biologico,  già approvata dal Senato, sarà usata dal centrodestra  come una clava in campagna elettorale:  nella speranza di acquisire il sostegno,  sempre più flebile, della comunità dei  credenti cattolici e della gerarchia vaticana.  I prodromi già si sono manifestati: il devoto  ministro del Lavoro Sacconi auspica «il più  tempestivo esame del Ddl Calabrò»; e con  lui la non meno devota sottosegretaria Roccella  e vari esponenti della maggioranza.  

Qualche giorno fa la richiesta del centrodestra  di calendarizzare immediatamente  per l`Aula la legge sulle dichiarazioni anticipata  di trattamento è stata respinta, ma solo  per il ritardo con il quale a Montecitorio è  stata licenziata la legge sulla prescrizione  breve, dopo tre settimane di serrato ostruzionismo  dell`opposizione. Entro il 30 aprile dovrà  essere approvato il Documento economico-finanziario  e ai primi di maggio sarà la   volta del testamento biologico.  È evidente che lo vogliono esibire prima  del voto; e in ciò si registra significativa convergenza  tra maggioranza di centrodestra e  Udc: il partito di Casini ha già fatto sapere  che chiederà l`inversione dell`ordine del giorno  e sarà spalleggiato da PdL e Lega.  Vogliono arrivare all`approvazione del  Ddl Calabrò prima che si sviluppi nel Paese  un dibattito e una riflessione su una legge  che se fosse conosciuta dalla pubblica opinione  nei suoi termini e nelle sue pratiche conseguenze,  inevitabilmente provocherebbe una  massiccia reazione di rivolta. Come ha detto  Benedetto Della Vedova, che ha lanciato l`allarme  a nome del Fli: «Vogliono fare campagna  elettorale sulla pelle dei malati e delle  famiglie».  Il Ddl Calabrò, se sarà approvato, sarà la  pietra tombale della libertà e dell`autodeterminazione  del cittadino. Occorre fare di tutto  per rallentare l`iter legislativo e far crescere  la resistenza nel Paese. Per questo chiedo  alle compagne e ai compagni del Pd: si può  rinunciare a sostenere, come già si è fatto al  Senato, l`incostituzionalità della legge che ci  vogliono imporre? Possiamo rinunciare a utilizzare  tutte le pieghe che il regolamento della  Camera ci consente, come si è fatto per la  "prescrizione breve"? Grazie alle  "invenzioni" di Roberto Giachetti e alla tenacia  degli altri parlamentari di opposizione  abbiamo guadagnato preziosi spazi informativi,  perfino la televisione di Stato, obtorto  collo, è stata costretta a dame conto, sia pure  in modo molto parziale. Io credo che sia  una lotta necessaria, opportuna, urgente.?