Il copia e incolla di mr. Stamina preso nella rete

Repubblica Venerdì
Michele Bocci

Firenze – Promette di curare oltre 100 malattie con un unico metodo miracoloso basato sull’uso delle cellule staminali, ma per presentarlo ha fatto ampio uso di Wikipedia, oltre che di stralci di studi scientifici altrui. Il professore di psicologia Davide Vannoni ha perso una battaglia importante alcune settimane fa, quando la commissione di tecnici del ministero ha bocciato il metodo Stamina. Eppure sembra non aver fatto molto per vincerla, tanto che in una relazione preliminari a quella conclusiva, poi fatta propria dal ministero, si commenta il suo documento dicendo che probabilmente «non corrisponde, per intenzionale contraffazione, al “protocollo” di Brescia». Ovvero l’ospedale dove vengono seguiti 33 pazienti sulla base di sentenze di giudici civili.

Gli esperti sono netti: «intere sezioni, amplissimi passaggi » si legge ancora nella relazione, «sono trascrizioni testuali non solo di materiale scientifico pubblicato da altri, ma addirittura di Wikipedia». Come fidarsi di chi presenta un documento del genere si chiedono gli esperti del ministero che hanno diligentemente elencato le parti ricopiate. La più nota enciclopedia online, è stata ripresa pari pari per descrivere tre patologie: l’atrofia muscolare spinale, la paralisi cerebrale infantile e la Sla. Dalla stessa fonte proviene la descrizione di un colorante usato in laboratorio per individuare le cellule morte, il bgpan blue. Non solo, i professori hanno anche trovato varie parti mutuate da studi scientifici «con passaggi più volte alterati e distorti ad hoc». Quando presentò il suo metodo, Vannoni aveva preteso che rimanesse riservato, rivendicandone la proprietà intellettuale. In realtà, proprio in ragione delle tante parti copiate questa richiesta viene giudicata senza senso.

«Niente nel materiale sottoposto a valutazione si può identificare come proprietà intellettuale di Stamina», è il commento degli esperti. Nella relazione preliminare c’è un passaggio interessante, che riguarda le patologie per cui Stamina ha chiesto la sperimentazione. Tra queste non ce ne sono due finite in questi mesi di frequente sui giornali quando si è parlato del metodo, cioè la Sma e la Mld o leucodistrofia metacromatica. Agli atti della commissione ci sarebbero le dichiarazioni di Vannoni che le definisce due «patologie con risultati non valutabili». Eppure da tempo Stamina dice che i pazienti in cura per quelle malattie migliorano. Comunque, all’ospedale di Brescia, si continuano a praticare il metodo su 33 persone. Ma oltre 100 sono i pazienti in lista d’attesa ma la struttura pubblica ha fatto sapere di non essere in grado di seguirli. Anche perché chi già si sottopone al trattamento fa ricorso per proseguirlo oltre le 4 applicazioni previste dallo standard di Stamina.