Finalmente ai primi di marzo, dopo una battaglia durata 32 anni (la prima proposta di legge sulla eutanasia fu presentata dal Loris Fortuna nel 1984), il tema delle scelte di fine vita arriverà all'esame della Camera dei Deputati.
Il merito va all'Associazione Luca Coscioni, ai 250 parlamentari che si sono dichiarati favorevoli alla discussione sull'eutanasia e si sono ritrovati in un Intergruppo parlamentare che chiede la calendarizzazione della nostra legge di iniziativa popolare (depositata il 13 settembre 2013 con 67mila firme di cittadini elettori), ai tanti malati che hanno dato forza, con la loro coraggiosa e drammatica testimonianza, alla nostra azione.
Nel dar vita all'Intergruppo parlamentare, abbiamo chiarito che anche una decisione del Parlamento diversa dalla legalizzazione dell'eutanasia – come potrebbe ragionevolmente essere il testamento biologico – sarebbe comunque un passo avanti rispetto alle situazione attuale, in cui nessuno di noi è "libero di morire" e troppo spesso è “costretto a vivere”.
Almeno sul modo di morire speriamo di non udire slogan e invettive, di non assistere a "trattative" fra i partiti e le loro correnti o a confronti fra piazze di diversi colori, ma ad un confronto "approfondito e sereno", come ha più volte richiesto il Presidente Napolitano.
In un articolo per Micromega ho cercato di mettere a fuoco due importanti problemi che stanno "a monte" del tema eutanasia: come atteggiarsi dinanzi alla morte; fino a quando considerare la vita degna di essere vissuta. Sono questi i due punti su cui ritengo sia necessario accelerare il cambiamento (in corso da tempo) del "comune sentire" se si vuole arrivare a parlare di scelte di fine vita, di accanimento terapeutico, di testamento biologico ed anche di eutanasia senza contrapposizioni frontali e guerre di religione.
Per evitare le accuse di "derive eutanasiche", ho trattato separatamente i problemi creati dall'invecchiamento della popolazione, che comunque vanno posti con forza all'attenzione del potere politico. L'opinione pubblica, come dimostrano i dati recentissimi sul favore degli italiani a una legge sull'eutanasia (60%), è ormai pronta.
Il Giubileo in corso, dedicato alla Misericordia, mi fa sperare che qualcuno voglia leggere l'intero articolo, a questo link.
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.