Eulana, il caso in Senato procedura anti-Cassazione

di Maria Antonietta Calabrò

ROMA – Il Senato ha aperto le procedure per sollevare presso la Corte costituzionale un conflitto di attribuzione con la Cassazione, dopo la sentenza che ha permesso alla Corte d’appello di Milano di autorizzare la sospensione dell’alimentazione a Eluana Englaro. Una decisione che è stata valutata da fonti autorevoli della Suprema Corte come un’iniziativa senza precedenti dal momento che «la Cassazione non è mai stata parte di un conflitto sollevato dal potere legislativo per una sua sentenza». «Facciano quello che vogliono, a noi era stata posta una domanda di giustizia e l’abbiamo resa» commenta Gabriella Luccioli, presidente del collegio che, a fine 2007, emise quel- la sentenza. «Proseguirò con il rigore di sempre» dichiara il padre della ragazza, Peppino Englaro.
La decisione è stata presa dalla Giunta del regolamento di Palazzo Madama, su proposta del presidente Renato Schifani, dopo che due presidenti di Commissione, Tomassini (Sanità) e Berselli (Giustizia) gli hanno scritto informandolo che intendevano occuparsi di sollevare il conflitto, di fatto facendo propria la mozione presentata dal senatore a vita Cossiga e dal vicecapogruppo Pdl Quagliariello, confortati dal parere di un giurista del livello di Giuliano Vassalli («Non riesco a trovare un fondamento giuridico,positivo a favore di quelle decisioni giudiziarie»). Così si sono accelerati i tempi e, dopo il parere della Commissione Affari costituzionali, l’Aula potrebbe occuparsene già la settimana prossima. Anche per il sottosegretario Francesca Martini la decisione dei giudici «stabilisce una forma di eutanasia non prevista dalla legge: è una sentenza di morte». Intanto continua la mobilitazione per Eluana. Ieri un gruppo di 25 neurologi universitari e ospedalieri ha inviato alla Procura generale di Milano (che a giorni dovrà decidere se bloccare l’esecutività del decreto della Corte d’appello) un documento per chiedere di sospendere il provvedimento che interrompe la nutrizione e l’idratazione della ragazza. «Allo stato attuale delle conoscenze – scrivono i neurologi – sono sempre maggiori le evidenze che collocano i processi della coscienza anche in sedi del sistema nervoso centrale diverse dalla corteccia cerebrale (sede principale di danno nello stato vegetativo)».
«Questo dimostra che lo stato vegetativo non è la morte clinica», ha commentato il sotto- segretario Eugenia Roccella. Oggi pomeriggio alle 18.30 in piazza del Duomo a Milano, assieme ai lettori del settimanale Tempi, il direttore del Foglio Giuliano Ferrara (che ha lanciato l’iniziativa di questa «protesta compassionevole e silenziosa») lascerà la sua bottiglia d’acqua per Eluana. All’appello di «Scienza e Vita» per dire «no alla prima esecuzione capitale della storia repubblicana italiana» ha aderito tra gli altri Famiglia Cristiana. L’associazione ha chiesto anche alla famiglia della ragazza di «accogliere l’invito di chi vuole continuare ad assisterla amorevolmente». Si tratta delle Suore Misericordine di Lecco che hanno rinnovato la loro disponibilità a continuare a prendersi cura di lei: «Signor Englaro, ce la lasci».