Englaro, fuori i sondaggi

di A. Litta Modignani

mondoCome è possibile che sino ad oggi, con tutto il clamore che il caso ha suscitato, sulla vicenda di Eluana Englaro non siano ancora stati pubblicati significativi sondaggi d’opinione? È lecito pretendere di sapere, su una questione che tanto ha colpito le coscienze, cosa ne pensa l’opinione pubblica? L’unico sondaggio in proposito, uscito alla fine di luglio, è stato realizzato dalla Swg per il settimanale Donna Moderna. II risultato è clamoroso: favorevole ad accogliere la richiesta di interruzione delle cure si è detto l’81 % degli intervistati, a fronte di un 19% di contrari. Tutto il resto è silenzio.

L’autorevolissimo Corriere della Sera, storica istituzione dei giornalismo italiano, che quotidianamente pubblica inchieste di ogni tipo sull’intero scibile umano, stavolta ha accuratamente evitato di farlo. II caso Englaro è stato ampiamente trattato, spesso in prima pagina. Si è arrivati persino a dedicare un articolo alla suora che tutti i giorni si prende cura delle bottigliette d’acqua, lasciate simbolicamente sul sagrato del Duomo di Milano dagli emuli di Giuliano Ferrara.
"Una coppia di turisti stranieri mi ha chiesto spiegazioni – ha raccontato la devota – io gliele ho fornite e loro sono andati a comprare una bottiglietta, per aggiungerla alle altre". Caspita, questo sì che è un test significativo. Ma un sondaggio vero, quello no. E la televisione?

Il servizio pubblico non avrebbe doveri di obiettività e completezza dell’informazione? Possibile che i telegiornali tacciano sull’orientamento della maggioranza degli italiani? Che fine hanno fatto Bruno Vespa e il suo consulente fisso Renato Mannheimer, principe dei sondaggisti italiani? Come è evidente a chiunque, si cerca a tutti i costi di nascondere una verità assai scomoda per il potere politico, mediatico e religioso: la Chiesa cattolica è clamorosamente minoritaria – su questo come su tanti altri temi presso l’opinione pubblica dei Belpaese. Altro che "indiscussa autorità morale". Altro che "valori non negoziabili".

Un altro paio di esempi. Meno di 10 anni fa, in Francia, un sondaggio rilevava come, 1’86% dell’opinione pubblica fosse favorevole alla depenalizzazione dell’eutanasia volontaria. Questa percentuale scendeva a una misura tra il 71 e il 74% fra coloro-che si autodefinivano "cattolici praticanti". Qualche anno prima, nel ‘95, l’Università Cattolica di Milano – fonte non sospetta – rendeva nota un’inchiesta, seconda la quale solo una quota fra il 10 e il 20% dei cattolici italiani crede tuttora all’esistenza dell’inferno; e che solo una fascia fra il 20 e il 40% crede nell’origine divina della Chiesa. Dunque un’ampia maggioranza di cattolici ripeto: di cattolici; non di tutti gli italiani – non ci crede affatto.

Ai tempi dei referendum sulla fecondazione assistita, la minoranza integralista preferì nascondersi nella massa degli indifferenti, per travestirsi da maggioranza e imporre una legge illiberale. Oggi questa stessa minoranza tenta di fare approvare dal Parlamento una legge, altrettanto illiberale, contro il testamento biologico. Dunque i sondaggi d’opinione vanno accuratamente evitati.