Englaro: con la morte di Eluana il clima è cambiato

Daniela Altimani

Beppino EnglaroFresco tesserato del Pd «per stima nei confronti di Ignazio Marino», Beppino Englaro, stasera sarà a Genova, ospite della Settimana dei diritti. Spiegherà perché appoggia l’iniziativa dei Comune di Genova che – l’annuncio è dei sindaco Marta Vincenzi – attiverà il registro dei testamento biologico dei cittadini.
Signor Englaro perché ritiene valido lo strumento del registro del testamento biologico?
«Non bisogna trovarsi scoperti nei dialogo medico-paziente per quanto concerne le terapie. Quando si è capaci di intendere e di volere bisogna poter dare indicazioni chiare, depositate nei comuni, per disporre della propria salute secondo i propri convincimenti etici, filosofici, confessionali.

E poter indicare una persona di fiducia per quando quella capacità non la si avrà più. Noi non avevamo indicazioni nero su bianco ma conoscevamo i convincimenti di nostra figlia. Con i registri dei testamento biologico una persona può dar voce a sé stessa senza che altri debbano farlo per lei».
E i limiti previsti dalla legge all’esame della Camera?
«Adesso la legge non c’è e i cittadini possono decidere "trattamenti sì o no". Con la legge alimentazione e idratazione forzate saranno obbligatorie ma se uno avrà dato indicazioni diverse potrà ricorrere ai giudice. Il registro è una forma di tutela dalle imposizioni di uno stato etico, lo ha sottolineato anche il presidente della Camera Fini».
Dopo la morte di Eluana sono cambiate le opinioni degli italiani sulla libertà di cura?
«Il clima culturale è cambiato in meglio per quanto capisco e ho potuto constatare. Siamo arrivati alla conoscenza e alla consapevolezza che ci sono problematiche mai affrontate. Conoscenza e consapevolezza, tutto qui. La gente comune si è aperta a un caso e da quello a questioni che riguardano tutti. Ora non si può più dire di non conoscere i termini, veri e semplici, del problema».
Due giorni fa l’hanno premiata a Empoli…
«E stato un riconoscimento non un premio, al libro di Eluana…»
Ne ha avuti altri?
«Il più grande è quello della gente che mi stringe la mano e mi ringrazia per quello che ho fatto per tutti. E una cosa tangibile».

Ha subito anche duri attacchi. Si sono smorzati?
«Non si smorzeranno mai ma sono più velati. Giornali tipo Avvenire si sono espressi…Ma sono cose pubbliche non devo aggiungere altro, non replico».
Si è iscritto al Pd per stima verso Marino. Un motivo veramente decisivo?
«Sì. È la prima volta che ho una tessera di partito. Sono e rimarrò socialista per sempre ma tessere, prima di questa, non ne ho avute. Marino l’ho conosciuto il 2 ottobre dei 2006, era presidente della commissione igiene e sanità, mi ricevette nel suo ufficio, era il primo firmatario con Anna Finocchiaro di un disegno di legge sulle direttive anticipate di trattamento terapeutico. Veniva dall’America dove dibattevano da trent’anni su quel tema, non riusciva a capacitarsi che in Italia fossimo così indietro».
Vi siete trovati in sintonia.
«Subito. Ho visto la caratura della persona, l`ho poi incontrato altre volte, lui ha seguito il caso Welby. Le libertà fondamentali per Marino sono veramente sacre».
Ma nel Pd ci sono orientamenti diversi perfino opposti ai suoi e di Marino. Come finirà?
«Il clima culturale, ripeto, sta cambiando. La mozione Marino sarà votata, ci si conterà, si vedrà, è tutto alla luce del sole. Lui è sceso in campo per quello che è, io non sono di una corrente o di un’altra, sono per questa battaglia sulle libertà fondamentali della persona, condivido la chiarezza con cui Marino l’ha impostata, in maniera semplice e rispettosa delle altre opinioni».
Anche Beppe Grillo vuole iscriversi al Pd. Che ne pensa?
«Mi esprimo per me. Non vorrò mai scendere in politica se non, come già faccio, per le libertà fondamentali».