“Questa situazione – sottolinea Baldini – fa sì che per fare ricerca in Italia, si importino dall’estero le staminali embrionali”. “Oggi la Corte ha un compito importante, che non va assolutamente in conflitto con i poteri del Parlamento”, ha aggiunto Gallo, riferendosi alla posizione dell’avvocatura dello Stato. Nel corso dell’udienza, è stata evocata anche la sentenza della Corte di Strasburgo, Grande Chambre, sul caso di Adelina Parrillo, compagna del regista Stefano Rolla morto a Nassiriya, che chiedeva di poter tornare in possesso e destinare alla ricerca gli embrioni crioconservati dopo un ciclo di fecondazione assistita: in quel caso l’Italia non è stata condannata e l’istanza di Parrillo non è stata accolta. “Ma lì – osservano Gallo e Baldini – si discuteva del diritto alla ‘proprietà’ dell’embrione, che non è stato riconosciuto; mentre oggi, in corte costituzionale, discutiamo della facoltà di donare gli embrioni. Non a caso, anche l’avvocato dello Stato, ha sottolineato che i due casi non sono sovrapponibili”.
Embrioni alla ricerca, oggi la decisione della Consulta. La Corte non ascolta gli esperti
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